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POZZUOLI/ “Tommy watch” e l’accusa della rapinatrice «Ho ricevuto una 100 euro falsa» – IL RACCONTO

POZZUOLI/ “Tommy watch” e l’accusa della rapinatrice «Ho ricevuto una 100 euro falsa»  – IL RACCONTO
  • Pubblicato13 Maggio 2015

di Gennaro Del Giudice

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Tommaso Donnarumma accusato da una rapinatrice di averle dato 100 euro false

POZZUOLI – Tommaso Donnarumma il 5 maggio scorso fu gambizzato nella gioielleria intestata alla sorella e da lui gestita a Pozzuoli. In quell’occasione due uomini esplosero due colpi di pistola ferendolo. Quattro anni prima fu tra gli 84 destinatari di ordinanze di custodia cautelare durante l’operazione “Penelope” che portò in carcere affiliati al clan Longobardi-Beneduce. Irreperibile la notte del blitz del 24 giugno, Tommy Watch fu fermato 8 giorni dopo alla stazione di piazza Garibaldi per poi essere scarcerato qualche giorno dopo dal Tribunale del Riesame perchè ritenuto “estraneo ai fatti”.

 

IL RACCONTO – Questa volta contro Tommy Watch, oltre alle intercettazioni, ci sono le dichiarazioni di una rapinatrice della banda che affermò di riconoscerlo in una foto mostrata dai carabinieri. La donna raccontò di aver ricevuto un anticipo sulla consegna di preziosi frutto di una rapina da un uomo “Subito dopo ho visto che i fratelli Fabio e Tommaso (Frascogna ndr) s’incontravano all’esterno con della casetta con un soggetto di sesso maschile dell’età apparente di 45 anni che era giunto a bordo di un’autovettura; al quale consegnavano la refurtiva e ricevevano da lui un acconto di 4.000 euro in contanti. Questi soldi li abbiamo divisi tra noi cinque e io ho ricevuto soltanto 700 euro in quanto 100 euro era una banconota falsa”.