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POZZUOLI/ Tagli in busta paga, comunali in sciopero il 2 marzo

POZZUOLI/ Tagli in busta paga, comunali in sciopero il 2 marzo
  • Pubblicato16 Febbraio 2017

POZZUOLI – Sarà sciopero per i lavoratori del Comune di Pozzuoli, a seguito della decisione dell’ente di tagliare sensibilmente il fondo per il salario accessorio. Il prossimo 2 marzo, dunque, i comunali incroceranno le braccia per due ore, guidati da Cgil, Cisl e Uil.

TAGLI DOPO L’ISPEZIONE MINISTERIALE – Circa un milione di euro in meno per loro, un taglio deciso dopo quanto rilevato dagli ispettori del Ministero dell’economia e finanza lo scorso dicembre. «Non si potrà far fronte nemmeno più a spese fisse e ricorrenti – spiega Giovanni Capuano, della Cisl – come le indennità di responsabilità, le turnazioni, le reperibilità. Si tratta di un vero e proprio eccesso di difesa».  Così, invece, le tre sigle sindacali: «Dopo l’ennesimo tentativo di una soluzione al taglio delle buste paga dei lavoratori del Comune di Pozzuoli, fallimento certificato anche dal vice Prefetto di Napoli, che ha dovuto prendere atto dell’inconcludenza e della mancata volontà dell’amministrazione a trovare un accordo per salvaguardare le remunerazioni dei lavoratori, siamo costretti a dover dichiarare le sciopero generale – aggiungendo – E’ superfluo dire che condanniamo senza sorta di appello un comportamento assurdo, inconcepibile e inopportuno che avrebbe tranquillamente potuto attendere le risposte del Ministero (il Mef) alle controdeduzioni e portarsi presso la Procura della Corte dei Conti di Napoli a spiegare le proprie motivazioni concordando, ove mai necessario, rateizzazioni per eventuali restituzioni».

APPELLO AI LAVORATORI – Il documento congiunto di Cgil, Cisl e Uil a firma rispettivamente dei rappresentanti Salvatore Tinto, Giovanni Capuano e Giuseppe Migliaccio – conclude con un appello a tutti lavoratori: «Non abbassiamo la testa, alziamo forte la voce del dissenso e costringiamo l’Amministrazione comunale ad assumere un comportamento più rispettoso dei diritti e della salvaguardia dell’economia familiare dei dipendenti comunali».