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Cronaca Pozzuoli Primo Piano

POZZUOLI/ Orrore in famiglia: bambina violentata e madre e fratelli picchiati, arrestato 50enne

POZZUOLI/ Orrore in famiglia: bambina violentata e madre e fratelli picchiati, arrestato 50enne
  • Pubblicato8 Luglio 2023

POZZUOLI – L’orrore nell’orrore. Racconti che a tratti sembrano inverosimili per l’efferatezza narrata, immagini ricostruite nella mente che mettono i brividi. Sembrano non finire mai le venti pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Paola (Cosenza) che ha portato all’arresto di un contadino di 50 anni accusato dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata commessa in ambito familiare e porto abusivo di armi comuni da sparo. C’è di tutto in quelle righe: il racconto di bambini schiavizzati costretti ad accudire il bestiame dalle 6 del mattino fino a notte fonda, minacce di morte con coltelli insanguinati, aggressioni fisiche con bastoni, pietre e schiaffi. E poi l’orrore. L’indicibile: una ragazzina di dieci anni costretta dal patrigno prima a spogliarsi e a masturbarlo e dall’età di tredici anni ad avere rapporti sessuali completi con lui tutti i giorni “Papà mi fa fare cose brutte…mi fa fare le cose come i grandi fanno per fare i figli”.

L’ARRESTO – Dieci anni di abusi e violenze di ogni genere a cui hanno messo fine i carabinieri della Compagnia di Pozzuoli insieme ai colleghi di Paola che ieri mattina hanno raggiunto l’uomo nella sua abitazione e lo hanno condotto in carcere. Restano ora i segni sul corpo e sulla mente di una madre e dei suoi quattro figli di 7, 8, 15 e 23 anni (i due più grandi avuti dalla donna durante un precedente matrimonio), scappati in treno dalla Calabria in direzione Pozzuoli dove sono stati aiutati da un amico della donna che ha dato loro riparo in un albergo e li ha aiutati a denunciare tutto alla stazione dei carabinieri di Monterusciello.

LE INDAGINI – I militari, con una certosina indagine, coordinata dalla Procura di Paola, hanno acquisito le raccapriccianti testimonianze delle vittime, audio, video, foto e ogni indizio utile ad avvalorare la tesi accusatoria i una una indagine che sta alla fase preliminare e che vede il 50enne indagato. Tra i video, c’è quello fornito dalla ragazzina alla madre a testimonianza degli abusi sessuali subiti dal patrigno. Un incubo iniziato nel 2013 quando la donna, dopo una precedente relazione anch’essa contraddistinta da soprusi e violenze subite dal primo marito, aveva iniziato una nuova relazione con il 50enne di Paola.

LE VIOLENZE – Innumerevoli le violenze subite dalla donna e dai suoi quattro figli, costretti a lavorare tutto il giorno in montagna, nei campi e a mungere gli animali dalle 6 del mattino fino a tarda sera quando non andavano a scuola. “Ti scanno, ti taglio la testa e la do ai cani, mi bevo il sangue” le frasi rivolte ai figli, più volte aggrediti a mani nude, con un bastone o con pietre quando si rifiutavano di lavorare o sbagliavano qualcosa. La piccola, finita negli appetiti sessuali del patrigno, costretta ad assistere all’uccisione dei cani che venivano impiccati o sparati in testa: a lei anche l’orrendo compito di mettere il cappio al collo e di disfarsi dell’animale morto.  Testimonianze contenute nel fascicolo del Gip, tra le quali c’è il tentativo da parte del 50enne, spesso sotto l’effetto dell’alcol, di mettere la moglie con la testa in una pentola con l’acqua bollente, oppure le frustate ai figlia, uno dei quali in un’occasione sollevato per le orecchie con una forza tale da lesionargli un lobo. Un inferno da cui madre e figli sono scappati prendendo un treno nella notte che li ha portati a Pozzuoli, dove hanno trovato conforto e assistenza. E, per il momento, anche giustizia.