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POZZUOLI/ Occupato il Rione Terra. 50 operai da stamattina chiedono la riapertura del cantiere

POZZUOLI/ Occupato il Rione Terra. 50 operai da stamattina chiedono la riapertura del cantiere
  • Pubblicato5 Dicembre 2011
Il Rione Terra di Pozzuoli

POZZUOLI –  Circa 50 operai della ditta incaricata dei lavori al Rione Terra da questa mattina stanno occupando l’area dell”antica rocca per protestare contro la mancata ripresa dei lavori. Il blocco è durato fino alle 16 quando ai lavoratori è giunta la convocazione per una riunione che si terrà con i vertici del consorzio mercoledì prossimo. Durante l’occupazione la situazione dal punto di vista d’ordine pubblico è stata tenuta sotto controllo da polizia e carabinieri. Sul tavolo la richiesta da parte dei lavoratori di riprendere i lavori anche a rotazione in maniera tale da poter integrare ore di lavoro con il contributo di cassa integrazione. Un’annosa problematica quella dei lavori al Rione Terra che va avanti da tempo. Oltre 100 dipendenti del Consorzio Fi.Pa. (Fiore-Pacifico) sono in cassa integrazione e i lavori sono fermi da prima dell’estate.

NULLA DI FATTO –  Lo scorso 18 ottobre a seguito a seguito di un incontro in Regione che scongiurò il pericolo di licenziamenti. “Ma da allora – fanno sapere i lavoratori – è tutto fermo”.   Al tavolo che si tenne nella sala Giunta della Regione Campania a Palazzo “Santa Lucia”. presero parte l’assessore al Lavoro Severino Nappi nella qualità di coordinatore della Cabina di Regia per la gestione delle crisi e dei processi di sviluppo della Regione, l’assessore ai Lavori Pubblici Edoardo Cosenza, il sindaco di Pozzuoli Agostino Magliulo, i rappresentanti del Consorzio Rione Terra Sergio Fiore, presidente, e Oreste Cardillo, i rappresentanti di FENEAL-UIL Napoli, FILCA-CISL Napoli, CISL Campania, FILLEA-CGIL Napoli ed RSA. Il concessionario dell’opera s’impegnò ad avanzare richiesta di cassa integrazione ordinaria per 13 settimane prorogabili, fino ad un massimo di 52 settimane ove necessario. In questo lasso di tempo  tutti i lavoratori sarebbero poi stati reintegrati fino ad entrare a pieno regime entro il termine massimo di 52 settimane. Ma da allora ad oggi nulla è cambiato e le stesse scene di sconforto e protesta si sono vissute anche questa mattina.

GENNARO DEL GIUDICE