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POZZUOLI/ Non solo il Lago d’Averno: tra guasti ai depuratori e scarichi abusi innumerevoli veleni finiscono sulla città

POZZUOLI/ Non solo il Lago d’Averno: tra guasti ai depuratori e scarichi abusi innumerevoli veleni finiscono sulla città
  • Pubblicato1 Marzo 2012
Addetti dell'Arpac che prelevano un campione delle acque dalla foce del depuratore

POZZUOLI – In queste settimane i riflettori sono puntati sul Lago d’Averno. La morte dei pesci, la colorazione dell’acqua, l’odore nauseabondo che viene dello specchio d’acqua stanno catalizzando l’attenzione attorno a quella che pare abbia tutti i crismi di una crisi ambientale. Ma il Lago d’Averno non è l’unico “malato” di Pozzuoli: altre sono le situazioni critiche, che vanno dai laghi fino al depuratore di Cuma.

LAGO LUCRINO – Quasi collegato al Lago d’Averno c’è il Lago Lucrino, un piccolo specchio d’acqua ormai vittima da anni del fenomeno naturale dell’insabbiamento. Fenomeno che se non contrastato in maniera adeguata porterà nel corso degli anni alla scomparsa dello storico specchio d’acqua.

IL MARE – Ma se i laghi non godono di ottima salute il mare non è messo meglio: la scorsa estate buona parte del litorale puteolano come accaduto negli anni addietro non era balneabile, tranne un piccolo tratto di via Napoli e Lucrino. Un problema, quello della poca salubrità delle acque che in buona parte può derivare dal vero mostro ecologico che soffoca Pozzuoli e buona parte del litorale domitio e flegreo: l’impianto di depurazione delle acque di Cuma.

La zona delle dune chiusa con canne di bambù

IL DEPURATORE DI CUMA – Un velo di mistero avvolge l’effettivo funzionamento del depuratore: pare che l’impianto funzioni al 70/80% della sua capacità, ma quando arrivano fenomeno piovosi sembra quasi che le vasche vadano  in tilt riversando in mare i veleni. C’è anche un problema di scarichi abusivi negli alvei che dovrebbero portare solo acqua piovana e che invece si ritrovano ad essere sommersi da liquami e veleni. Più di una volta ci sono stati segnalati scarichi abusivi all’interno dell’alveo dei Camaldoli (lo stesso che straripò il 6 novembre scorso inondando la piana di Licola), un  fenomeno anche riscontrabile dall’odore acido che spesso provieni dall’alveo.

DISCARICHE E COMPORTAMENTI SCELLERATI– Un altro discorso va fatto per le dune di Cuma, un preziosissimo ecosistema non solo messo in discussione dal depuratore ma anche dalla scelleratezza umana: le gare di motocross abusive segnalate nei mesi scorsi insieme alla presenza dei cavalli stanno creando danni irreparabili. Come irreparabili sono i danni provocati discariche abusive disseminate su tutto il territorio. E storia di pochi giorni fa è la scoperta di una discarica sulla spiaggia di Licola. Quelli riportati sono solo alcuni esempi delle problematiche ambientali che attanagliano Pozzuoli e tutta l’area flegrea di fronte ai quali occorrerebbe istituire un osservatorio che monitori la situazione in maniera precisa, per avere un’idea più chiara di quali fenomeni e quali “mostri” vanno combattuti.

ANGELO GRECO
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