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POZZUOLI/ La fine di Lady Usura, la strozzina che chiamò «bastardi» i carabinieri

POZZUOLI/ La fine di Lady Usura, la strozzina che chiamò «bastardi» i carabinieri
  • Pubblicato7 Luglio 2016

de-mari-vera1POZZUOLI – Nove anni e 8 mesi per Vera De Mari alias “Lady Usura”, un anno e 8 mesi di carcere in più da scontare perchè usura ed estorsione avvenivano con “modalità mafiose”. Una pena esemplare per la 61enne di Licola a capo della omonima banda di strozzini. Oltre ad erogare soldi, lei minacciava le vittime e in un’occasione insultò anche i carabinieri. «Allora mi devi dare 1260 euro entro il 17 dicembre sennò ti faccio ‘o fuosso a te e a… – urlava Vera De Mari colpendo con due schiaffi una vittima – allora mi vuoi sfidare? Digli a quei bastardi degli amici tuoi carabinieri che io li tengo sott ‘e scarpe mie e che tengo a gente aret’ a me, non mi fanno paura….» Un dialogo intercettato dagli uomini del capitano dei carabinieri Gianfranco Galletta che testimoniava la violenza perpetrata da Lady Usura.

L'ex dipendente comunale finito in manette Silvio De Mari
L’ex dipendente comunale finito in manette Silvio De Mari

KILLER PER 5MILA EURO – «Con l’attuale crisi economica per 5mila euro si trova facilmente una persona disposta a sparare a qualcuno» diceva la donna ad una vittima impossibilitata a pagare le rate per un prestito. «Se non paghi succede la guerra, vedi di non farti vedere per strada alle fermate del pullman…tengo gente aret a me». Ma a dare manforte alla De Mari c’erano le donne che ricoprivano il ruolo di “esattrici”.

de simone gennaro
Gennaro De Simone

UOMINI VIOLENTI – Mentre gli uomini, secondo quanto scritto nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal GIP di Napoli, avrebbero avuto il compito di usare la forza per recuperare i crediti  «Il 27 porta i soldi a mia madre o verrò a prendermi la tua macchina e mando tuo figlio al Cardarelli». In un altro caso la vittima di turno era stata costretta a stampare presso uno sportello bancomat il suo estratto conto per mostrare i soldi a sua disposizione. Mentre Silvio De Mari, fratello di Vera ed ex dipendente del comune di Pozzuoli, in un’occasione avrebbe sottratto il cellulare a un debitore dopo avergli sferrato un calcio in volto per costringerlo a pagare le rate del prestito erogato da Lady Usura.

IL SEQUESTRO DEI BENI – Nei confronti di Vera De Mari e del 42enne figlio, Gennaro De Simone, nell’ottobre del 2014 i carabinieri della Compagnia di Pozzuoli diretta dal Capitano Elio Norino diedero esecuzione al decreto di sequestro preventivo ai fini di confisca emesso dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale direzione distrettuale Antimafia, di 7 beni immobili (di cui 2 appartamenti, 2 garage e 3 magazzini), per un valore complessivo pari a 950mila euro circa a loro intestati. Gli accertamenti di natura patrimoniale, condotti da maggio 2013 a febbraio 2014, consentirono di documentare la forte sperequazione tra i redditi dichiarati ed il tenore di vita degli indagati ed accertare l’illecita provenienza dei capitali impiegati per l’acquisto dei 7 immobili sequestrati.