POZZUOLI/ Il calvario di un malato di SLA «Abbandonato dal Comune. Un oltraggio alla dignità»
POZZUOLI – Riceviamo e pubblichiamo da Imma Fariello il racconto del calvario che quotidianamente vive un 53enne di Pozzuoli affetto da una grave malattia degenerativa.
LA DENUNCIA – «Gentile Redazione, mi rivolgo a voi per segnalare un episodio di grave cattiva amministrazione che coinvolge un cittadino affetto da SLA. In una città che si vanta di essere solidale e attenta ai bisogni dei più fragili, emerge un caso che denuncia l’esatto contrario: un’indifferenza crudele e ingiustificabile. Parliamo della vicenda di un uomo nato e cresciuto nel comune di Pozzuoli, un uomo di 53 anni gravemente malato di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), lasciato senza il minimo supporto istituzionale per ottenere un diritto basilare: un posto auto riservato vicino alla sua abitazione. Dopo una lunga e snervante attesa, finalmente sembrava arrivata una soluzione. La famiglia, rispettando tutte le procedure burocratiche, si era persino sobbarcata il pagamento dei diritti istruttori, come richiesto. Ma la beffa è arrivata il giorno seguente: un diniego improvviso, motivato dalla “deroga del posto”, ha azzerato tutto, lasciando il cittadino e i suoi cari in un’angoscia ancora più profonda.
LE DOMANDE – Ci chiediamo: dov’è il Sindaco in tutto questo? È accettabile che chi rappresenta la massima autorità cittadina resti in silenzio di fronte a una vicenda così disumana? Come si può giustificare il rifiuto di un posto auto riservato a chi combatte ogni giorno contro una malattia devastante, che rende impossibile anche il più semplice spostamento senza adeguati aiuti? Questo non è solo un caso di malasanità amministrativa. È un oltraggio ai valori di civiltà e dignità. Una città che lascia un suo cittadino malato gravemente senza le risposte minime, tradendo le aspettative e le speranze di chi lotta contro il tempo, non può considerarsi una comunità degna. Il Sindaco ha il dovere di spiegare: perché è stato richiesto un pagamento se il posto non era effettivamente disponibile? Come mai, nonostante la gravità del caso e le richieste documentate, si è arrivati a questo vergognoso rifiuto? Quali sono le reali priorità dell’amministrazione, se non ci si cura dei cittadini più fragili?
L’SOS – Questa vicenda non è solo un esempio di burocrazia cieca e incompetente. È il simbolo di un’amministrazione incapace di guardare oltre le carte, i timbri e i regolamenti, per riconoscere l’umanità delle persone e il dramma che vivono. Ho ritenuto doveroso segnalare questo caso alla vostra testata per portare all’attenzione dell’opinione pubblica la mancanza di rispetto per i diritti fondamentali di una persona gravemente malata. Sono a disposizione per fornire documentazione e ulteriori dettagli, qualora vogliate approfondire la vicenda. Ritengo che il vostro intervento possa contribuire a sensibilizzare le autorità competenti e la comunità su questa grave ingiustizia».