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POZZUOLI/ Genitori degli atleti in protesta per la riapertura del PalaTrincone: raccolte le firme

POZZUOLI/ Genitori degli atleti in protesta per la riapertura del PalaTrincone: raccolte le firme
  • Pubblicato20 Luglio 2021

POZZUOLI – Sono oltre 100 le firme raccolte dai genitori degli atleti agonisti e dilettanti affinché possa essere riaperta quanto prima la struttura sportiva “Alfonso Trincone” di Monterusciello. La petizione è stata indirizzata al sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali; all’assessorato regionale allo Sport; al sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia; alla Federnuoto, sia nazionale che regionale; al Coni Campania e al consigliere comunale di opposizione Antonio Caso. «Il Palazzetto, di proprietà del Comune di Pozzuoli, era gestito, fino all’avvenuta chiusura, dallo Sporting Club Flegreo, (SCF); la concessione, tuttavia, non era stata mai rinnovata, già dall’anno 2012, a causa di un contenzioso amministrativo tra SCF e il comune stesso, che si è protratto fino al 2019, anno delle Universiadi. ln occasione della citata manifestazione, il Palazzetto fu sottratto alla gestione dello SCF e furono effettuati i lavori di ristrutturazione necessari per il regolare svolgimento delle Universiadi. Al termine di tale manifestazione, il Palazzetto non fu più affidato alla gestione dello SCF e fu, nel contempo, precluso definitivamente a qualsiasi disciplina sportiva. Nelle more, il Comune di Pozzuoli bandiva una gara per l’affidamento della gestione della struttura, per un periodo di 9 mesi; la gara fu aggiudicata alla società Alba Oriens che, tuttavia, considerate le notevoli spese di ristrutturazione previste dal bando e la contemporanea chiusura delle strutture sportive a causa della pandemia, rinunciava. Il Comune di Pozzuoli, quindi, stabiliva che la stessa amministrazione comunale avrebbe eseguito i lavori di manutenzione straordinaria, imponendo allo SCF di abbandonare la struttura. Lo stesso Sindaco di Pozzuoli in articoli apparsi su riviste nazionali prometteva ai genitori degli atleti la riapertura del Palazzetto in tempi brevi», scrivono i firmatari della petizione.

L’APPELLO – «I nostri figli hanno frequentato per molti anni la struttura sportiva di cui sopra e, in particolare, molti atleti della sezione nuoto sono entrati a far parte degli atleti agonisti FIN, grazie allo SCF che ha gestito l’impianto fino alla chiusura determinata dal Comune di Pozzuoli, prima per ragioni amministrative, poi a causa della nota pandemia. La necessaria riapertura del complesso sportivo, unico, nel suo genere, nell’area Flegrea e frequentato, negli anni, da migliaia di giovani sportivi, è testimoniata dalla nuova gara per l’affidamento che il Comune di Pozzuoli ha pubblicato in data per data 15 aprile 2021. La nuova gara per l’affidamento, per un periodo di 18 anni, prevedeva clausole abbastanza stringenti, quali l’obbligo di ristrutturazione dell’intera struttura, per una cifra pari a 800.000 euro, un canone minimo di locazione pari a 4.000 euro mensili, e spese di manutenzione ordinaria per un controvalore di 50.000 euro annui – incalzano le famiglie –  ln data 30 giugno 2021, si è venuti a conoscenza che la gara non è stata aggiudicata per mancanza dei requisiti dei soggetti che hanno presentato l’offerta. A prescindere da tutte le vicende sopra descritte e da tutte le procedure legislativamente previste e da rispettare per la gestione di beni comunali da parte di soggetti terzi, noi cittadini e genitori chiediamo con urgenza che si formalizzi un intervento da parte delle Autorità in indirizzo, affinché il Comune avvii i lavori necessari per la messa in sicurezza della struttura che ne consenta l’apertura al pubblico, o attraverso la gestione diretta da parte del Comune o attraverso l’affidamento della stessa al CONI, analogamente a quanto avviene per altre strutture pubbliche o, comunque, con qualsiasi modalità atta a consentire l’utilizzo del Palazzetto». «Al riguardo, si sottolinea che il Comune di Pozzuoli attualmente sta affrontando notevoli spese per il servizio di guardiania (pare che la cifra sia superiore ai 10.000 euro mensili), teso ad evitare il verificarsi di atti vandalici; non sarebbe meglio impiegare tali somme per la gestione della struttura dalla quale potrebbe ricavare anche introiti dai frequentatori della stessa? – si legge ancora nella petizioneCon la presente, si vuole evidenziare il grave disagio derivato dalla chiusura dell’unica struttura del territorio flegreo che offriva ai nostri figli, e ad altri giovani atleti, la possibilità di svolgere l’attività sportiva e agonistica. Molti, se non la maggior parte di questi atleti, tantissimi adolescenti, sono stati costretti ad abbandonare la pratica sportiva a causa delle difficoltà ad afferire ad altre strutture. Senza contare tutti i giovani che frequentano il liceo ad indirizzo sportivo per i quali la chiusura del Palazzetto, struttura sportiva polifunzionale, impedisce la regolarità della pratica sportiva agonistica. È, dunque, di tutta evidenza il danno sociale, considerato il valore che riveste lo sport soprattutto in età evolutiva e adolescenziale. Il riconosciuto valore sociale dello sport è stato sottolineato anche dal Presidente Mattarella in occasione dell’incontro con la squadra italiana di calcio, a seguito della vittoria degli Europei. Per quanto riguarda gli atleti agonisti del nuoto, durante gli anni 2020/2021 e fino ad oggi, sono stati affrontati notevoli sacrifici per garantire la continuità dell’allenamento che ha, tra l’altro, consentito, nell’anno 2020, la qualificazione di vari atleti ai Campionati italiani di categoria (poi non svolti per la situazione pandemica). Gli atleti hanno continuato a nuotare, indipendentemente dal Comune e dalla distanza, in qualsiasi piscina offrisse o elemosinasse loro la disponibilità di qualche corsia e a qualsiasi orario, con grandissimi sacrifici per conciliare l’attività sportiva e l’attività di studio. E’ di tutta evidenza come lo sport sia in primo luogo disciplina ed è proprio in ragione di essa che gli atleti si sono impegnati al massimo, sacrificando ogni cosa, per continuare ad allenarsi e, nel contempo, riuscire ad ottenere buoni risultatiti scolastici, anche prolungando lo studio in ore notturne, “di norma” destinate al riposo. È impensabile e intollerabile che l’esclusione, in data 30 giugno, dei soggetti partecipanti all’ultima gara, determini il prolungamento sine die della chiusura della struttura, impedendo la pratica, sportiva e/o agonistica, a molti ragazzi che, in ragione dei sacrifici affrontati, hanno legittime aspettative di dimostrare il proprio valore. All’avvio, a settembre, del nuovo anno sportivo è necessario che venga trovata, in tempi brevi, una soluzione che consenta l’apertura del Palazzetto per la ripresa delle attività sportive, fermo restando che saranno messe in atto tutte le misure idonee a evitare che la soluzione all’intera vicenda sia procrastinata o addirittura abbandonata con privazione all’intera comunità di una struttura sportiva di innegabile valore sociale».