POZZUOLI/ Dipendenti contro il direttore dell’acquedotto: è “guerra” al comune – LE FOTO
di Angelo Greco
POZZUOLI – Clima infuocato all’acquedotto di Pozzuoli. I dipendenti dell’ufficio comunale si sono schierati contro il direttore del ciclo integrato delle acque dopo che quest’ultimo ha inviato a 6 operai una lettera di richiamo per interruzione di pubblico servizio e danno di immagine al Comune. Il fatto è accaduto lunedì 13 aprile in seguito allo stop improvvisato di fornitura idrica in una zona di Pozzuoli. Dal canto loro gli operai rimandano al mittente le responsabilità del danno e rilanciano denunciando lo stato pietoso in cui versano gli uffici comunali di Monterusciello e i serbatoi dell’acqua pubblica cittadina. A questo punto la palla passa al dirigente comunale Mino Cossiga che deciderà se prendere provvedimenti disciplinari.
LA DENUNCIA DEI LAVORATORI – A spiegarci e a dare sfogo al malcontento di buona parte degli operai Francesco Gioiello, rappresentante RSU per la UIL «Tutto ha avuto inizio lunedì 13 aprile quando un’anomalia al serbatoio di suolo San Gennaro ha portato ad una inattesa interruzione del servizio idrico a Pozzuoli. Il 17 aprile poi a 6 dipendenti è arrivata una lettera a firma dell’architetto Carlo Di Procolo con la quale ci contestava l’interruzione di pubblico servizio e lesione all’immagine dell’ente comunale. Naturalmente abbiamo contattato un tecnico che ha confermato che le nostre operazioni di routine di controllo del livello dell’acqua nulla centrano con l’interruzione. A dimostrazione di ciò da tale data non ci è arrivata altra contestazione, forse perché qualche superiore gli ha fatto notare l’assurdità della contestazione. Se non fosse che il 27 aprile alle 23 alcuni operati sono stato convocati dallo stesso direttore presso la caserma dei carabinieri di Arco Felice, dove gli è stato contestato il danneggiamento delle porte sempre del serbatoio di suolo San Gennaro. – a questo punto Gioiello passa all’attacco – Lavoriamo in condizioni pietose negli uffici di Monterusciello tra bagni fuori uso armadietti inventati e sporcizia ovunque, contestiamo anche e soprattutto la fatiscenza del serbatoio che non ha le minime condizione igienico sanitarie e gli altri serbatoi non stanno molto meglio. Sono questi i tempi a cui deve pensare l’architetto Di Procolo e non ad accanirsi contro i lavoratori».
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