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POZZUOLI/ Consigliere comunale querela dopo un articolo di Cronaca Flegrea ma il GIP gli dà torto «Notizia vera e di interesse pubblico»

POZZUOLI/ Consigliere comunale querela dopo un articolo di Cronaca Flegrea ma il GIP gli dà torto «Notizia vera e di interesse pubblico»
  • Pubblicato18 Marzo 2024

POZZUOLI – Il Gip del Tribunale di Napoli, Anna Imparato, ha “assolto” l’ambientalista Umberto Mercurio che era stato denunciato dal consigliere comunale Guido Iasiello per un articolo pubblicato pubblicato da Cronaca Flegrea. Il Giudice, con apposita ordinanza, ha definitivamente archiviato il caso dopo una prima richiesta di archiviazione effettuata dal pm della Procura di Napoli a cui lo stesso Iasiello si era opposto.

IL FATTO – La vicenda giudiziaria nasce da un articolo pubblicato in data 19 settembre 2023 su Cronaca Flegrea dal titolo: “Pozzuoli, abusi edilizi consigliere Iasiello nel mirino: opere abusiva a casa della madre” in cui era scritto che il consigliere comunale, in virtù della carica ricoperta, dopo aver firmato esposti e denunce per abusi edilizi, si trovava a “fare i conti con una ingiunzione di demolizione per delle opere edilizie intraprese dalla madre senza il permesso a costruire e dunque ritenute abusive”. Nel testo si faceva riferimento a un ordine di demolizione a carico della madre del consigliere per un abuso edilizio nell’abitazione di famiglia. Dopo l’articolo, in cui veniva riportata una nota dell’ambientalista Umberto Mercurio il quale stigmatizzava l’abuso, Iasiello contattava il giornale e inviava una replica/smentita che veniva prontamente pubblicata.

LA RICHIESTA – Seguivano la denuncia sporta nei confronti di Mercurio e, dopo qualche mese, la richiesta di archiviazione da parte del pm il quale riteneva “insussistente il reato in quanto scriminato dal diritto di cronaca, avendo il giornalista riportato notizie di interesse pubblico”.

L’OPPOSIZIONE – Iasiello però non si fermava e presentava opposizione alla decisione del pm ritenendo le notizie pubblicate “non veritiere e lesive della sua reputazione personale e professionale in quanto scritte senza rispettare il limite della continenza” e chiedendo, inoltre, all’Autorità giudiziaria “di rigettare l’istanza di archiviazione e procedere a nuove indagini”.

LA DECISIONE FINALE – Richiesta anche questa rigettata, questa volta dal Gip di Napoli, che ha condiviso quanto già aveva scritto il pm e ha ritenuto “non sussistenti gli estremi del reato” in quanto – si legge nell’ordinanza –  si tratta di “notizia riportata in termini veritieri quale abuso edilizio riconducibile appunto alla madre della persona offesa (Guido Iasiello) destinataria di un’ingiunzione di demolizione, circostanze queste, confermate dallo stesso Iasiello nella sua replica inviata al giornale non avendo mai scritto l’indagato che l’abuso fosse riconducibile personalmente allo Iasiello e non potendo di certo sapere che lo stesso risaliva ai suoi nonni e non piuttosto a sua madre. Circostanze che – scrive ancora il Gip – comunque, nulla spostano, trattandosi sempre di familiari”.

LA NOTIZIA – Nelle motivazioni, inoltre, il Gip Anna Imparato sottolinea che “la carica pubblica di Iasiello e la sua attitudine a perseguire l’abusivo edilizio locale, la notizia di un abuso edilizio ad opera di un suo familiare ha un obiettivo interesse pubblicistico, essendo alquanto anomalo che la persona offesa” ovvero il consigliere Iasiello “avesse contezza degli abusi del territorio e non di quelli dei suoi familiari, a suo dire a lui noti solo dopo la notifica dell’ordinanza di demolizione”. “Infine – si legge ancora nell’ordinanza – nell’articolo non si ravvisano insulti gratuiti, ma solo plurime, seppur non incisive osservazioni circa l’opportunità, soprattutto per un politico, di guardare, unitamente agli illeciti degli estranei, anche agli illeciti (in tal caso abusi edilizi) di persone vicine e magari, perseguirli in pari modo, ad esempio adoperandosi per ottemperare spontaneamente all’ordinanza di demolizione (circostanza di cui non si ha notizia), proprio al fine di dare concreto esempio di rettitudine morale e legale”.