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POZZUOLI/ Centro Iside, c’è una speranza per pazienti e lavoratori

POZZUOLI/ Centro Iside, c’è una speranza per pazienti e lavoratori
  • Pubblicato24 Maggio 2017

POZZUOLI – Ottanta famiglie e 50 pazienti che vedono la luce dopo un incubo che dura da mesi. Sono lavoratori e pazienti del centro Iside di Licola, al centro di una querelle che va avanti da tempo. Oggi, forse, è arrivata la fumata bianca annunciata anche dal sindaco Vincenzo Figliolia: «Si farà la gara per assicurare la continuità assistenziale e la salvaguardia dei livelli occupazionali» ha annunciato il primo cittadino. Parole che regalano un sospiro di sollievo. «Il Centro Iside potrebbe non dover più chiudere, potremmo vincere, ma l’Asl ci tiene in bilico». gli fa eco Umberto Mercurio, presidente dell’Associazione “Licola Mare Pulito Onlus”, che oggi pomeriggio ha seguito l’incontro presso la quinta commissione della Regione Campania presieduta dal consigliere regionale Lello Topo. Presenti all’incontro anche i sindaci di Quarto, Pozzuoli, Monte di Procida e i tecnici della Soresa.

IL SOLLECITO- E proprio La Soresa (Società Regionale Per la Sanità), in data 16 Febbraio avrebbe infatti inviato una nota all’ASL Napoli 2 Nord per far si che la gara potesse essere espletata. Dopo dieci giorni sarebbe dovuta valere la regola del “silenzio assenso” secondo la quale la mancata risposta da parte dell’autorità (in questo caso l’Asl) a un’istanza di un soggetto che va intesa come accoglimento della stessa. «I sindacati hanno esposto le proprie lamentele -spiega Mercurio- in quanto a seguito di vari solleciti non è stata data alcuna risposta. L’Asl deve concludere la gara, non deve tenere questa situazione in bilico e non solo in relazione al Centro Iside, ma anche al Centro di autismo di Via Campana. Se la gara venisse espletata a tutti gli effetti per noi sarebbe un grande successo così che i malati non debbano essere spostati verso altre strutture. I tempi però sono stretti poichè il Centro di autismo ad esempio, secondo il programma, dovrebbe chiudere entro luglio cacciando così non solo i pazienti ma anche 22 lavoratori».

L’APPELLO – «E’ un risultato positivo per noi ciò che abbiamo ottenuto fino ad ora, –continua– ma non ancora definitivo, i lavoratori vanno e vogliono essere tutelati, credo sia il minimo. Da domani i sindacati sposteranno la propria attenzione sul direttore dell’asl Napoli 2 Nord affinché venga fatta luce su questa storia e soprattutto per mettere un punto definitivo.E’ una cosa che riguarda il nostro territorio dato che avere sul lastrico 80 famiglie e 50 malati che potrebbero essere smistati come pacchi in tutta Italia».