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Pd a Pozzuoli, il commissario “bacchetta” Figliolia «Mi aspetto un impegno da chi ha causato il problema»

Pd a Pozzuoli, il commissario “bacchetta” Figliolia «Mi aspetto un impegno da chi ha causato il problema»
  • Pubblicato23 Ottobre 2023

POZZUOLI – Non sono andate giù le accuse di Enzo Figliolia, ex sindaco di Pozzuoli che venerdì scorso era intervenuto a gamba tesa sui lavori per la ricostruzione del Partito Democratico a Pozzuoli. «Non può nascere un partito senza un congresso, senza tesseramenti, senza una sede. Contesto questo metodo e quello adottato in passato» erano state le risposte al tentativo del commissario Giovanni Iacone e dei vertici regionali e metropolitani dei Dem di partire dalla costituzione di un gruppo consiliare che possa mettere insieme, sotto un’unica bandiera e senza contrapposizioni, i dieci consiglieri comunali (più il sindaco) che, seppur eletti in due coalizioni e con liste civiche diverse, hanno tutti in tasca la tessera del Pd.

LA RISPOSTA – Parole a cui ha replicato direttamente Iacone: «Mi meraviglio che Figliolia si meravigli, visto che è stato sindaco per dieci anni e dovrebbe sapere che c’è un’anomalia dietro alla nomina di un commissario. Tutti muovono critiche, ma nessuno fa autocritica a partire dal mio amico Enzo Figliolia. Vedo che tutti contestano, vedo fughe in avanti, ma non vedo nessuno lavorare per riunire il partito. Mi aspetto un impegno da chi in primis ha causato il problema.» afferma Iacone che, senza fare nomi, sembra indirizzare le sue accuse in primis all’ex sindaco di Pozzuoli e poi all’ex segretario del circolo cittadino Antonio Tufano.

L’ANOMALIA «Lo statuto -ha aggiunto Iacone- prevede che tutti quelli che stanno nel partito devono fare un gruppo consiliare. Io voglio fare un percorso di condivisione con tutti. La vicenda Pozzuoli è particolare, se non riusciamo a mettere d’accordo dieci non vedo come possiamo mettere d’accordo 5mila» ha detto in merito alla contestazione, da parte di Del Vaglio e Ismeno, sulla scelta di voler formare prima il gruppo e poi il partito e non viceversa. «Se non ci fossero state le difficoltà, – ha concluso- non ci sarebbe stata la necessità di avere un commissario. Sicuramente avremo un congresso regionale e un congresso provinciale con delle regole ben precise, su tutte quella che con una carta di credito si può fare un solo tesseramento e non dieci o venti come è accaduto a Pozzuoli, dove c’è stato un tesseramento anomalo».