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Nuovo pentito sull’asse Pozzuoli-Quarto: è Raffaele Di Roberto “o russ” fedelissimo del boss Cerrone. Le sue parole a Cronaca Flegrea prima di farsi arrestare

Nuovo pentito sull’asse Pozzuoli-Quarto: è Raffaele Di Roberto “o russ” fedelissimo del boss Cerrone. Le sue parole a Cronaca Flegrea prima di farsi arrestare
  • Pubblicato23 Marzo 2024

POZZUOLI/QUARTO – Si è pentito Raffaele Di Roberto, 50 anni, detto “o russ”, fedelissimo del boss di Quarto Salvatore Cerrone nonché figura di spicco del clan de “gli amici del Bivio”. Lo ha fatto dopo aver violato la misura della sorveglianza speciale a cui era sottoposto, facendosi trovare anche in possesso di una pistola. Arrestato dai carabinieri è stato trasferito nel carcere di Secondigliano. La sua decisione non è andata giù ai familiari: la moglie, uno dei tre figli e la nuora hanno rifiutato il programma di protezione messo a disposizione dei parenti dei collaboratori di giustizia, restando a Quarto. Stessa reazione che hanno avuto gli altri due figli, Antonio e Cristian, arrestati nei giorni scorsi per estorsione ai danni di un 91enne titolare di un parcheggio di via Campana. Proprio per loro due Di Roberto senior si sarebbe pentito, auspicando un fantasioso baratto con la giustizia «Mi pento ma voi fate uscire i miei figli da galera».

LA TELEFONATA – All’indomani dell’arresto dei due giovani, Raffaele Di Roberto, che era sottoposto alla misura di sicurezza della sorveglianza speciale, aveva telefonato a Cronaca «…Signor Gennaro Del Giudice, sono il padre di quei ragazzi che hanno avuto l’arresto, i Di Roberto. Quell’articolo che avete messo sul giornale è una cosa brutta, non è così. Loro non hanno fatto quello che sta scritto sul giornale. Loro non sono nemmeno colpevoli, non hanno picchiato nessuno. Loro sono piccoli, lavoravano anche, hanno avuto una disgrazia. Questo è il vostro mestiere ma le cose non stanno così. Sono rimasto male a vedere un articolo del genere, sono depresso ed esaurito. Questa cosa non la condiviso proprio, anche io sono stato sfortunato ho fatto tanti anni di carcere e questa cosa è brutta, uno ai figli insegna sempre cose per farli stare bene. Sto talmente preso collera, specie per una persona di 91 anni, queste cose non si fanno…Io in passato ho sbagliato, ho fatto i miei errori…Io sono per il giusto, non condivido questo e sono sicuro che i miei figli non l’hanno fatto». In due telefonate durante 20 minuti ‘o russ ha urlato innocenza annunciando di voler raccontare in una video-intervista con Cronaca Flegrea la sua vita: un primo appuntamento era stato fissato per venerdì ma poi era slittato a lunedì a Quarto, comune dal quale non poteva uscire in quanto sottoposto alla sorveglianza speciale.

I PRECEDENTI – Quasi la sua metà dei suoi anni trascorsi in carcere, Raffaele Di Roberto vanta un lungo curriculum criminale che vanta estorsioni, tentati omicidi, droga e detenzione di armi, reati consumati sempre con il vincolo dell’affiliazione al clan di Cerrone, costola di quello che fu il potente cartello dei Longobardi-Beneduce. Di recente Di Roberto, insieme ai suoi sodali, aveva messo le mani sugli affari criminali anche nel quartiere di Monterusciello grazie alla complicità del ras Giovanni Illiano detto “giuanniello” con il quale ha un vincolo di parentela.