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LA STORIA/ «Vi racconto Fabio Cannavaro e il nostro viaggio in bici fino a Roma»

LA STORIA/ «Vi racconto Fabio Cannavaro e il nostro viaggio in bici fino a Roma»
  • Pubblicato28 Dicembre 2021

LA STORIA – Riceviamo e pubblichiamo il racconto di Raffaele Illiano, campione di ciclismo che ha pedalato da Napoli a Roma con l’ex capitano del Napoli e campione del Mondo Fabio Cannavaro. «Gentile redazione, ci tenevo a raccontarvi l’evento che ho organizzato insieme ad alcuni amici appassionati di ciclismo su speciale richiesta del campione del mondo nonché pallone d’oro “Fabio Cannavaro il nostro capitano” sponsorizzati dai supporter Toyota, Funari ed Evolution Bikes. Il capitano, come tutti ben sanno, si è appassionato al ciclismo alla bici da poco anche su consiglio di Ivan Basso ed è stato subito per lui un modo per mantenersi in forma e stare bene visto tutti i suoi traumi sportivi. Mi ha confidato che la bici “è l’unico sport che gli permette di divertirsi e mantenere uno stato di forma e di peso ideale senza stress”. Ha scoperto il piacere di pedalare all’aria aperta, nell’area napoletana e sull’area flegrea dove vivo e quest’anno ospiterà a Bacoli la tappa del giro d’Italia, ma ha subito avuto un impatto forte.

Quando era in Cina usciva con alcuni meccanici della Trek, che erano abituati ad uscire nella pausa pranzo e sfruttare il tempo necessario per allenarsi e fare chilometri, si è subito dovuto adattare ed abituare a quel modo di andare in bici soprattutto perché madre natura non mente e con il capitano è stato molto generoso: così in poco tempo la risposta fisica è stata immediata e positiva. Ha iniziato a perdere peso e a raggiungere una performance sempre migliore anche senza volerlo e, senza tanti sacrifici, anche se ci sono state molte difficolta iniziali come il pedalare e guidare sotto la pioggia con il freddo e con il caldo afoso della Cina. Quindi non è stato proprio tutto facile. Poi ha iniziato ad appassionarsi al mezzo meccanico ed a pretendere sempre bici di alto livello e top di gamma come Trek che lo ha subito supportato. Quando ha terminato il suo lavoro in Cina è tornato a Napoli dove tra diverse vicissitudini abbiamo iniziato a pedalare insieme e da buon ex e attuale allenatore e biomeccanico a divertirci cercando di dargli consigli e fargli vivere i lati del ciclismo e della bicicletta a 360 gradi attirando l’attenzione di tutto il mondo cicloamatoriale fino a diventarne uno di loro (o quasi…).

Fabio Cannavaro è molto umile e generoso ma soprattutto disponibile. Così km dopo km abbiamo deciso di fare un record di km per lui pensando di andare da Napoli a Roma cercando di mantenere anche una media alta di velocità e abbiamo organizzato un bel gruppo di persone. Tra questi ho invitato anche Valerio Agnoli che ci ha raggiunto a metà strada per guidarci verso Roma insieme al direttore della Toyota Vincenzo Rapicano, ex campione di canottaggio, e alcuni cicloamatori forti come Beniamino Desiderio del calendario nazionale. E’ stato un bellissimo viaggio, una pagina da incorniciare e soprattutto un bel ricordo. Abbiamo viaggiato tutti insieme sfidando momenti di crisi e di fame per alcuni crampi, per forature e tanto altro e neanche ricordavo la fatica di fare 258 km in un colpo solo dai tempi dei miei anni da professionista, ma alla fine ne è valsa la pena davvero.

Fabio è stato eccezionale, un motivatore forte di testa soprattutto quando ha iniziato a soffrire gli ultimi 50 km ma con la saggezza e l’esperienza di un vero capitano si è saputo gestire alla grande nella scia mia e di Valerio e quando siamo arrivati al Colosseo tutti insieme dentro Roma aveva il sorriso di un bambino e gli occhi emozionati e soddisfatti di aver fatto il suo record di km e di media 33km/h. Non male, direi, per uno che pedala da un anno e mezzo. Il tutto è stato immortalato dal nostro fotografo a seguito Pasquale Mallardo che ha documentato il tutto che presto uscirà in una raccolta dedicata al ciclismo. Aggiungo un mio pensiero personale di ringraziamento all’amico Fabio perché con lui stiamo unendo due mondi molto lontani che sono il calcio e il ciclismo. Abbiamo unito i valori dello sport, che sono universali, come il rispetto che la vita di un atleta ti insegna, e avere un Campione del suo calibro a spingere questo settore è un vero vanto ma soprattutto una grande fortuna».