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La rabbia dei Beneduce quando il nuovo pentito si alleò con i Sarno: «Lino sei una testa di c….»

La rabbia dei Beneduce quando il nuovo pentito si alleò con i Sarno: «Lino sei una testa di c….»
  • Pubblicato3 Agosto 2020

POZZUOLI – Erano due i luogotenenti sul territorio: Salvatore Pagliuca ‘o biondo per Gennaro Longobardi e Antonio Bevilacqua, per Luciano Sarno in virtù del patto siglato nel 2007 dai due boss nel carcere de L’Aquila. E ‘o biondo, braccio destro di Longobardi a Toiano, andava orgoglioso di quell’accordo come si evince da un colloquio datato 15 settembre 2008 avvenuto nel carcere di Secondigliano.

LA SODDISFAZIONE – In quell’occasione Salvatore riferì al figlio Procolo detto “Lino” – da qualche giorno nuovo pentito di camorra – dell’incontro con “quelli di Ponticelli”. «Noi abbiamo i Sarno a Pozzuoli….Ci siamo dichiarati, dove andiamo andiamo, però loro hanno sempre detto che bisogna sempre dire Pagliuca-Sarno». L’accordo tra Longobardi-Pagliuca e i Sarno portò a una spartizione dei proventi delle estorsioni e dello spaccio di droga in cambio di un supporto militare che il potente clan napoletano avrebbe offerto ai puteolani nella guerra contro i Beneduce. E il duplice omicidio Iacuaniello-Di Bonito suggellò quel patto di sangue tra i due clan.

La lettera inviata dal RAS Procolo Pagliuca

LA LETTERA – Un patto che fece infuriare i Beneduce, in particolare Rosario, uno dei figli del boss Gaetano. Rabbia che il giovane manifestò inviando una lettera a Procolo Pagliuca nella quale lo definiva “boss Lino”. Rosario Beneduce è detenuto dal 2010 e sta scontando 15 anni di carcere . «Non serve a niente che ti vai a vaviare vicino alla gente di Napoli perché tu forse non lo sai povero **** buffone che tu e pure i napoletani compreso tutta la tua famiglia ci fate ******* ho saputo un pò di cose sul tuo conto e adesso mi hai fatto arrabbiare…è inutile che vai a parlare vicino ai napoletani testa di *****»