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LA DENUNCIA/ «Il calvario di noi pendolari alla stazione di Quarto»

LA DENUNCIA/ «Il calvario di noi pendolari alla stazione di Quarto»
  • Pubblicato13 Giugno 2025

QUARTO – Riceviamo e pubblichiamo: «Ogni giorno, verso le 7:00, decine di viaggiatori si affrettano alla piccola stazione ferroviaria di Quarto (di Marano) un edificio di cui rimangono aperti al pubblico appena 5 /6m² coperti: giusto lo spazio per il sottopasso e il tornello per l’obliterazione. La biglietteria è automatica e all’esterno, non è garantita alcuna toilette aperta – purtroppo di competenza di Ferrovie dello Stato – e i locali chiusi ricordano un passato più vivace. Prima dell’arrivo del servizio di pulizia, chi passa su quei pochi metri quadrati si trova di fronte a escrementi sul pavimento e sulle pareti, testimonianza del dramma di un uomo – senza dimora, circa 60–65 anni – che dorme lì ogni notte. Che defechi al risveglio o durante il sonno, il risultato è sempre lo stesso: un impatto forte per chi, come noi, è di fretta e ha già mille pensieri. Quello che accade non è soltanto un problema di igiene: è la storia di una persona che ha perso non solo un tetto, ma anche la propria dignità, e di un servizio minimo negato sia a lui sia ai pendolari. È un fallimento collettivo delle politiche sociali, di Ferrovie dello Stato che non garantiscono servizi igienici accessibili, e di noi cittadini, troppo indaffarati per fermarci a chiedere “Come stai?”. Un appello concreto alle Ferrovie dello Stato: riaprire al più presto i bagni della stazione e garantirne la manutenzione ordinaria e straordinaria, attivando aperture h 24 o almeno negli orari di maggior afflusso mattutino. È un appello ai servizi sociali e alle associazioni di volontariato: mettere in campo, anche con il supporto delle FS, percorsi di accoglienza temporanea e di recupero per le persone senza dimora. Un appello infine ai cittadini: non voltarsi dall’altra parte.»