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IL REPORTAGE/ Piove e l’alveo dei Camaldoli “vomita” rifiuti sulla spiaggia di Licola – LE FOTO DELLA VERGOGNA

IL REPORTAGE/ Piove e l’alveo dei Camaldoli “vomita” rifiuti sulla spiaggia di Licola – LE FOTO DELLA VERGOGNA
  • Pubblicato21 Gennaio 2015

di Angelo Greco

Tonnellate di plastica e di altri rifiuti a Licola
Tonnellate di plastica e di altri rifiuti a Licola

POZZUOLI – L’alveo dei Camaldoli è un mostro che si sveglia ad ogni pioggia copiosa. Un mostro che incombe su Licola e che rivolge costantemente lo sguardo al “fiume” che porta l’acqua piovana di mezza Napoli in mare, riversando liquami e rifiuti. Il pericolo esondazione è sempre dietro l’angolo, i rifiuti riversati sulla spiaggia sono ormai una certezza. Il pericolo esondazione questa volta pare non esserci, non ci sono grossi rifiuti ad ostruire e il passaggio dell’acqua sotto il piccolo ponte di Licola Borgo (come invece capitò la scorsa estate con la carcassa di un’auto che ne ostruiva il passaggio). Se il pericolo esondazione per ora pare essere scongiurato non si può dire la stessa cosa per l’impatto ambientale che il “corso d’acqua” provoca sulla spiaggia dove sbocca.

 

LA SPIAGGIA – Infatti se a Licola Borgo, per il momento, si tira un sospiro di sollievo, poche centinaia di metri più avanti si consuma il solito dramma ambientale. L’alveo “rigurgita” rifiuti di ogni tipo in mare che poi vengono restituiti subito alla spiaggia. Incamminandosi lungo l’arenile di Licola, più ci si avvicina allo sbocco dell’alveo e più aumentano i rifiuti sulla spiaggia. È facile osservare come, allontanandosi dallo sbocco, la spazzatura sulla battigia diminuisce mentre più ci si avvicina alla foce dell’alveo e più la spiaggia diventa una discarica. Nelle immediate vicinanze la spiaggia sembra sparire per fare spazio ad una distesa di rifiuti che ricopre per intero lunghi tratti di arenile.

 

UNA BIDONVILLE – Tantissima plastica ma anche pneumatici, elettrodomestici ricoprono per decine di metri l’arenile. I gabbiani banchettano tra i rifiuti pizzicando qualche busta. In passato l’alveo consegnò al mare due carcasse di auto e carogne di animali. Tutto ciò che l’acqua raccoglie nella sua corsa verso il mare finisce sulla spiaggia. Lo scenario è quello di una “bidonville” africana. Un pugno in un occhio su una spiaggia che nonostante il degrado conserva un fascino unico.

 

FOTO

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