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Il disperato appello di un disoccupato: «Datemi una possibilità, non voglio essere emarginato»

Il disperato appello di un disoccupato: «Datemi una possibilità, non voglio essere emarginato»
  • Pubblicato1 Novembre 2017

POZZUOLI – Riceviamo e pubblichiamo l’appello di Loris Lombardi, 30enne di Pozzuoli in cerca di un lavoro. Loris ha maturato esperienze in diversi settori lavorativi, ha varie qualifiche, ma nonostante ciò non riesce a trovare un’occupazione. Con la sua lettera lancia un appello alle Istituzioni locali affinché non lo lascino solo, chiedendo per se e per i tanti giovani che vivono le sue stesse difficoltà una speranza per non essere emarginati dalla società.

LA LETTERA – «Sono un ragazzo di 30 anni, da sempre ho lavorato nella ristorazione, super sfruttato e sottopagato. Ho effettuato anche lavori di pitturazione e fatto volontariato presso la Caritas. Da anni sono in possesso delle licenze KB e numero autista per taxi/ncc che a Pozzuoli sono licenze fantasma. Negli ultimi mesi ho avuto un’opportunità finanziaria per investire in patenti superiori C/CE/CQC trasporto merci, per poter puntare ad un futuro con un mestiere e lavoro. Ma essendo patentato da poco, nessuno mi concede spazio per farmi fare esperienza. Non ho una famiglia da mantenere, nè una che mi possa sostenere economicamente, faccio di tutto per mantenermi, ma ultimamente sta venendo a mancare anche quel po di lavoro, ed appunto ho investito su queste patenti per poter avere finalmente un riscatto.

Ma nulla, solo docce fredde. Vivo come tanti una situazione di sconforto, ma mi immedesimo in quei ragazzi più deboli moralmente e mentalmente che in passato sono stati annebbiati dallo sconforto più totale e si sono lasciati andare, immagino in che baratro si sentissero….o di giovani che delinquono con lo spaccio. Non li giustifico, ma li biasimo, perchè più sei emarginato e più non riesci ad avere sbocco, senza aiuto, senza buoni amici, inchiodato nel quartiere e i soldi possono arrivare da cattive strade.

Tutte le porte sono chiuse. Oltre all’amarezza al dolore che si prova a ricevere sempre dei no, anche se ti proponi per il minimo, dall’altra parte c’e’ un uomo che ha voglia di esprimere il proprio talento, la voglia di mettersi in gioco. E il sogno di realizzarsi nel mondo del lavoro e prendere in sposa la mia donna che aspetta da 9 anni che le chieda la mano. Volevo lanciare un appello al Sindaco, mettendoci la faccia. Per chiedergli di incentivare le aziende di qualunque settore ad inserire chi vuol lavorare come me, anche con sussidi minimi.

Ma non ci lasciate in preda all’emarginazione lavorativa e, di conseguenza, all’emarginazione sociale. C’è una situazione di bisogno sul territorio che è immensa. Io con queste credenziali non trovo sbocco, e i miei coetanei altrettanto. Fate qualcosa per noi, aiutateci!»