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Firmano a Monte di Procida ma lavorano altrove: “giallo” sui dipendenti della ditta rifiuti

Firmano a Monte di Procida ma lavorano altrove: “giallo” sui dipendenti della ditta rifiuti
  • Pubblicato14 Settembre 2016

isola-ecologicaMONTE DI PROCIDA – Dipendenti col dono dell’ubiquità alla Tekra Srl. E’ quanto sembra stia accadendo in questi giorni a Monte di Procida, dove alcuni lavoratori della ditta che si occupa della raccolta “porta a porta” dei rifiuti sul territorio, risulterebbero in servizio contemporaneamente sia nel piccolo centro flegreo che in provincia di Salerno. A segnalare l’incredibile vicenda questa mattina è stato il capogruppo di Fare Futuro, Rocco Assante di Cupillo, attraverso un documento protocollato presso gli Uffici Comunali ed avente ad oggetto: “Incongruenze tra presenze effettive e presenze registrate nel cantiere della Tekra Srl”.

DIPENDENTI IN SERVIZIO A SALERNO – Secondo quanto si apprende, in data odierna, taluni dipendenti sarebbero stati formalmente al lavoro presso il cantiere di Monte di Procida, ma nella realtà dei fatti avrebbero preso servizio effettivo in un cantiere in provincia di Salerno. L’indagine della Polizia Municipale è così scatta immediatamente. I caschi bianchi hanno appurato la veridicità dell’accaduto, notiziando della vicenda anche il Responsabile del Servizio Igiene Urbana di questo Comune.

roccoassante (2)PARLA IL CONSIGLIERE ASSANTE – «E’ con grande tempestività che gli agenti di questo Comando hanno accertato che i dipendenti erano stati dirottati su di un cantiere in provincia di Salerno – spiega il consigliere Assante – Quanto venuto alla luce oggi è solo la punta di un iceberg. Sono stato, anche se solo per pochi mesi, Assessore con delega all’Igiene Urbana e chi mi conosce sa che ho sempre cercato di tutelare gli interessi di Monte di Procida, cercando di far capire alla ditta appaltatrice che non eravamo il Paese dei fessi. Avevamo (ed abbiamo) infatti un capitolato d’appalto che prevede il pagamento in favore della ditta di circa 130 mila euro al mese. Al computo di questa cifra si arrivò, in sede di gara, tenendo conto anche e soprattutto del numero di persone impiegate nel cantiere e dei relativi livelli di inquadramento. Mi accorsi allora che spesso risultavano assenti per ferie, malattia, maternità e/o infortunio anche otto persone al giorno alle quali poi si sono aggiunti dei pensionamenti e, purtroppo, un decesso. Persone che non venivano mai sostituite, con conseguenze pesanti soprattutto sullo spazzamento che, infatti, in tante strade non veniva mai eseguito».

“NON SIAMO IL PAESE DEI FESSI” – «Feci rilevare che quelli che erano assenti per malattia, maternità e/o infortunio venivano pagati più o meno per l’80% dall’Inps, – continua il capogruppo di opposizione – cosicché la ditta percepiva dal Comune il canone mensile per intero e poi percepiva dall’Inps queste ulteriori indennità.  In pratica per la ditta una malattia di lunga durata oppure una maternità era l’occasione per brindare a cospicui guadagni. Su queste cose il Sindaco, più volte informato dal sottoscritto, ha sempre fatto orecchie da mercante ed i risultati sono quelli di oggi, dove vediamo persone formalmente assunte per il cantiere di Monte di Procida, firmare la presenza qui da noi per poi essere mandati a lavorare a Salerno. E, come direbbe Totò – conclude – io pago… ».