Close
Cronaca Primo Piano

ESCLUSIVA/ Il pentito racconta: «Il mercatino di Monterusciello nelle mani del Malacarne»

ESCLUSIVA/ Il pentito racconta: «Il mercatino di Monterusciello nelle mani del Malacarne»
  • Pubblicato24 Ottobre 2019
Antonio Ferro

POZZUOLI – Estorsioni con il metodo delle buste per la spazzatura e gestione delle aree di parcheggio intorno al mercatino di Monterusciello. Il boss pentito Antonio Ferro conferma quanto contenuto nell’ordinanza “Iron Men” e accusa Domenico Illiano detto “Mimì malacarne” di gestire un business da oltre 4mila euro mensili. Tanto, infatti, fruttavano le estorsioni ai danni dei commercianti del mercatino di Monterusciello. Le estorsioni -secondo l’accusa- avvenivano in maniera “mascherata” attraverso la vendita di buste per la spesa a cui veniva applicato un sovrapprezzo di 3 euro al prezzo del materiale. I commercianti che si opponevano venivano “puniti” con il danneggiamento o il furto del loro furgone.

LE ESTORSIONI – «…I nostri rapporti erano con Mimì che gestiva con i figli le estorsioni al mercatino di Monterusciello. Io so che molti dei suoi figli lo aiutavano in tale attività ma i nostri rapporti erano, come detto, solo con Mimì….quest’ultimo oltre alle estorsioni al mercato si occupava anche di usura in proprio. -ha raccontato Ferro ai magistrati attraverso dichiarazioni di parte nel processo giunto in Appello-…Ninotto è uno dei figli di Mimì che si occupava delle estorsioni al mercato…Mimì si occupava di affidare le mansioni dentro al mercato, attribuendo ai figli, chi il parcheggio fuori e dentro il mercato, chi le estorsioni». – FINE TERZA PARTE