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Cronaca Pozzuoli Primo Piano

È di Pozzuoli uno dei tre assassini della strage di Palermo in cui sono stati uccisi una madre e due figli – LA FOTO

È di Pozzuoli uno dei tre assassini della strage di Palermo in cui sono stati uccisi una madre e due figli – LA FOTO
  • Pubblicato14 Febbraio 2024

POZZUOLI – È di Pozzuoli e per anni ha vissuto a Monterusciello il 51enneMassimo Carandente, uno dei complici della strage di Altavilla Milicia, nel palermitano, nella quale il 54enne Angelo Barreca ha ucciso la moglie Antonella Salomone, 31 anni, e i figli di 5 e 16 anni in quello che sarebbe stato un folle rito messo in atto per “scacciare il demonio” dal corpo delle vittime. Primo di sette tra fratelli e sorelle, Carandente è stato residente in via Pier Paolo Pasolini, al lotto 3, dove era rientrato diversi anni fa per poi trasferirsi nuovamente nel palermitano. A Monterusciello ha prestato servizio anche come volontario presso un’associazione Onlus. «Lo ricordo come un tipo taciturno, parlava poco e stava sempre chiuso in casa. Qualche anno fa ha vissuto per un periodo con la sorella, poi è si è trasferito in Sicilia.» lo ricorda così una vicina di casa.

LA CONVALIDA – Dopo l’arresto, avvenuto due giorni fa in seguito al triplice delitto, Massimo Carandente quest’oggi è apparso davanti al Gip di Palermo durante l’udienza di convalida del fermo in carcere insieme alla compagna Sabrina Fina, 44 anni, e a Barreca, padre-marito assassino: tutti e tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Carandente insieme alla compagna è accusato di omicidio plurimo e soppressione di cadavere. I tre si sarebbero conosciuti in una chiesa evangelica del palermitano. Sulla propria pagina Facebook il 51enne di Pozzuoli si presenta come un profondo devoto a Dio e Gesù «Il nemico sta tentando di farti a pezzi, ma tu rimani tranquilla/o che Gesù Cristo non lo permetterà mai» scriveva qualche settimana fa.

L’ORRORE – Secondo le ricostruzioni la madre Antonella Salamone, 41 anni, sarebbe stata uccisa e il suo corpo dato alle fiamme nel giardino della villetta di famiglia, mentre i figli Kevin ed Emanuel Barreca, rispettivamente di 16 e 5 anni, sarebbero stati tenuti legati con una catena e poi strangolati. Unica superstite della mattanza la figlia 17enne della coppia, che si sarebbe salvata in quanto secondo il padre e i complici “non era posseduta dal diavolo”.