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DIETOLOGIA/ Guarire dal sovrappeso

DIETOLOGIA/ Guarire dal sovrappeso
  • Pubblicato8 Settembre 2016

Peppe fioreDIETOLOGIA – “Da alcuni anni osservo nel mio studio l’anima di chi ingrassa. Più di tutto mi colpisce la lotta, la battaglia di moltissime persone per ritrovare la linea. “Devo farcela, voglio farcela…”, si ripetono. Compiono sforzi indicibili, provano diete di tutti i tipi, quasi sempre fallimentari. Naturalmente quando trasgrediscono il senso di colpa è grande. Più il senso di colpa aumenta, più il senso di sconfitta si accresce e più si torna a mangiare. Questo libro è dedicato a coloro che vogliono uscire da questo frustrante circolo vizioso. Non potremo eliminare i chili in più diventando dei docili soldatini che, a orari cadenzati, mangiano la mela, la fettina di fesa, il petto di pollo… Non è possibile dimagrire, se prima non abbiamo risvegliato una passione, un desiderio, un interesse che magari avevamo sopito per anni e anni. Spesso il grasso copre e nasconde le nostre aspirazioni più profonde, la nostra voglia di provare piacere.” Mettendo insieme la sua esperienza di psicoterapeuta, le sue conoscenze mediche e la sua visione filosofica, Raffaele Morelli ribalta molti dei luoghi comuni sulle diete e propone un metodo tanto semplice quanto rivoluzionario. Un approccio psicosomatico, che pone la nostra mente al centro di tutto, e senza sacrifici ci fa ritrovare la linea e la gioia di vivere.

IL CAMBIAMENTO – Perché alla fine è di questo che si tratta, riscoprire l’amore per se stessi, capire che non è all’interno di uno schema stampato su alcuni fogli che troveremo la soluzione al sovrappeso. La soluzione più concreta è il cambiamento, non la dieta della rinuncia. Cominciare un percorso non solo per dimagrire, ma anche per dimagrire, il dimagrimento deve essere la conseguenza di un cambiamento, andare alla ricerca di una quotidianità nuova e uscire dallo schema nel quale si rimane intrappolati per anni composto da dieta, rinunce, dimagrimento, bilancia, abbandono. Dal sovrappeso si guarisce, e lo si fa solo acquisendo abitudini durature e sostenibili, e non percorsi sacrificati e insostenibili.