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Da Pozzuoli a Scampia per abbattere la Vela Verde: «Un riscatto dopo Gomorra»

Da Pozzuoli a Scampia per abbattere la Vela Verde: «Un riscatto dopo Gomorra»
  • Pubblicato14 Febbraio 2020

POZZUOLI – «Il 20 febbraio sarà un giorno storico per Scampia, per Napoli e per il Paese». Con queste parole il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha commentato l’abbattimento della Vela verde di Scampia previsto per giovedì prossimo alle 11,30. Le Vele sono insediamenti ad uso abitativo realizzati tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70. Gli edifici, che presentano appunto una forma di vela e che prendono nome dal colore della facciata, furono costruiti in un’area individuata per lo sviluppo dell’edilizia economica e popolare. In pochi anni sono diventate simbolo di degrado: l’abbandono ha avuto la meglio e per 1400 famiglie la vita è diventata un inferno. Qui sono state girate celebri scene di ‘Gomorra’. La Vela Verde è già stata svuotata mentre gli occupanti hanno trovato alloggio in nuove costruzioni realizzate nella stesso quartiere. Delle sette Vele tre sono state demolite negli anni passati (dal 1995 al 2003). La Verde è la quarta a venire giù.

LA DITTA DI POZZUOLI – A eseguire la demolizione sarà l’impresa D&D Costruzioni Generali di Pozzuoli. L’impresa D’Urzo dal 2004 opera in tutti i campi delle costruzioni, da quelle civili a quelle industriali. «Quello di giovedì sarà un giorno molto importante per la città di Napoli – affermano i responsabili del progetto – . Un riscatto dopo ‘Gomorra’; un momento di grande rilievo a livello internazionale». L’abbattimento delle Vele verrà eseguito mediante una demolizione meccanica nota come “top-down”, ossia attraverso l’uso di escavatori cingolati e non di cariche esplosive. «Lo staff altamente qualificato, le attrezzature di proprietà e la solidità finanziaria dell’impresa ci permettono di eseguire qualsiasi tipologia di intervento sia nel settore industriale che civile inerente l’edilizia, le opere stradali, di acquedotti, fognature ed impianti tecnologici. La grande esperienza acquisita negli anni ci ha resi un punto di riferimento per le grandi realtà pubbliche e private. Negli anni abbiamo risposto prontamente alle nuove richieste del mercato, sviluppando così competenze e professionalità continuando ad investire in attrezzature, strumentazioni e certificazioni per poter svolgere in autonomia qualsiasi tipo di realizzazione», fanno sapere dall’impresa D&D Costruzioni Generali di Pozzuoli. La ditta di via Montenuovo Licola Patria nel 2014 ha denunciato il racket del pizzo e si è anche costituita parte civile nel processo contro i suoi taglieggiatori. L’impresa fa parte, infatti, di un elenco speciale istituito dal Comune di Napoli che comprende tutti i soggetti economici che si trovano nella condizione di aver denunciato gli autori dei delitti commessi sul territorio della città partenopea.

I COMMENTI – «Sarà una tra le più grandi operazioni di trasformazione urbana del sud Italia, resa possibile grazie a un intenso lavoro istituzionale e alla partecipazione attiva dei suoi abitanti. Come per Unesco, i Pua e i principali cantieri in corso, vogliamo costruire per le Vele un focus che racconti costantemente Restart Scampia in tutte le sue fasi», ha fatto sapere l’assessorato all’Urbanistica del Comune di Napoli, che ha seguito e seguirà tutto l’iter di abbattimento e riqualificazione delle Vele e dell’intera area. «La demolizione della Vela Verde, in programma il 20 febbraio è un momento che deve essere ricordato e impresso nella storia di questa città. È in primis una scelta volta a restituire dignità agli abitanti di Scampia e di Napoli». A dirlo è l’assessore alle Politiche Sociali di Napoli, Monica Buonanno. «Non solo stiamo andando a smantellare, fisicamente, un simbolo che non possiamo più accettare, ma lo stiamo facendo tenendo ben impresse in mente tutta una serie di aspetti che vanno oltre la situazione emblematica – continua – Stiamo distruggendo l’edificio di Gomorra per gettare le fondamenta di una sostenibilità diversa, per andare ad agire diversamente sull’emergenza abitativa, per cancellare una volta per tutte la forma mentis dell’edilizia ghetto che, per qualche precedente amministrazione, evidentemente non teneva conto di bellezza e dignità di queste persone». «Scampia non è Gomorra, si legge a chiare lettere sulla Vela Verde: con il suo abbattimento, scriviamo una pagina di bellezza, di lavoro, di diritti, di ascolto che riguarda Scampia, per riqualificare un territorio spesso etichettato negativamente, ma che è ben altro», conclude l’assessore.