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Coronavirus, raccolta fondi online per sostenere l’ospedale di Pozzuoli

Coronavirus, raccolta fondi online per sostenere l’ospedale di Pozzuoli
  • Pubblicato16 Marzo 2020

POZZUOLI – Sorseggiare una tazza di caffè seduti a un tavolino di un bar, passeggiare mano nella mano con la persona che si ama, partecipare ad una Messa e scambiarsi il segno della pace. Sono tutte azioni che prima rientravano nella nostra quotidianità. Una quotidianità che l’emergenza Coronavirus ha sconvolto, gettando tanti cittadini nel panico. L’imperativo categorico è restare a casa. Si può uscire solo se strettamente necessario per comprovati motivi di lavoro; per motivi di salute o per necessità (come fare la spesa). Per tali motivazioni è obbligatorio compilare un’autocertificazione. Nella città di Pozzuoli i casi positivi di Coronavirus sono quattro. Guarito il primo giovane affetto da Covid 19. Non ce l’ha fatta, invece, un’anziana di 77 anni.

L’INIZIATIVA – Parte da due giovani, Matteo Di Bonito e Mario Galli, la raccolta fondi (clicca qui per donare) online destinata a sostenere l’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, noto a tutti come “La Schiana” per la piana su cui è sito. «Cari concittadini, è ormai evidente che siamo dinanzi ad una grave emergenza sanitaria, economica e sociale. La storia però ci insegna che l’ora più buia, in cui la solitudine e la rassegnazione sembra possano prendere il sopravvento, è anche quella in cui bisogna stringere i denti e, con la solidarietà, vincere paura e individualismo: è in questo momento che bisogna fare rete sociale e mostrarsi Comunità. Per tale motivo, da ventenni napoletani abitanti dell’area flegrea, sotto il nome di Discipuli Petronii, “discepoli di Petronio” (per omaggiare il poeta latino che ambientò le avventure di due studenti squattrinati a Pozzuoli, nel cuore dei Campi Flegrei), abbiamo deciso di lanciare questa campagna di CrowdFunding per sostenere l’ospedale Santa Maria delle Grazie. Il reparto di Terapia intensiva del nostro Ospedale ha solo dodici posti, un numero forse carente anche in condizioni normali considerando la popolazione», scrivono i promotori dell’iniziativa di solidarietà. Oltre al potenziamento del reparto di Terapia intensiva, le donazioni serviranno anche all’acquisto di attrezzature e dispositivi di protezione individuale per chi, come medici e personale sanitario, sta combattendo in prima linea il virus.

L’APPELLO – «Non è il momento delle analisi relative alle condizioni della nostra sanità, né delle polemiche. È il momento di agire, di fare la propria parte, di dare cuore, anima e corpo per uscire da questo momento, tutti insieme – affermano i due giovani –  . C’è un pericolo di cui, fino a qualche settimana fa, nessuno aveva realmente coscienza.
Il Covid-2019 non è una banale influenza, il Covid-2019 uccide molto più dell’influenza.
E non solo le persone che amiamo, primi tra tutti i nostri nonni, ma anche noi giovani. È per questa ragione che in un momento storico come questo, in cui siamo tutti in lotta con un nemico invisibile, bisogna adottare misure straordinarie e dimostrare senso civico restando a casa. Ma c’è anche un’altra cosa, fondamentale, che possiamo fare: aiutare il nostro Ospedale raccogliendo quanti più soldi possibile per l’acquisto di tutto ciò che occorre per salvare quante più vite possibile e non metterne a repentaglio altre». Sono già 124 le persone che hanno raccolto l’invito lanciato da Matteo Di Bonito e Mario Galli in rete. «Fino al 3 Aprile i bar saranno chiusi, mancano ancora 20 giorni, questo significa niente caffè e cornetto la mattina. Se tutti noi donassimo 5 dei venti caffè risparmiati in questi giorni, potremmo veramente fare la differenza, mettendo le toppe ad una situazione di cui non siamo responsabili, ma che ci riguarda tutti, in prima persona. Per questo vi chiediamo di fare la vostra parte, e di donare. Per voi, per le vostre famiglie, per i vostri amici, per tutti quelli che amate. È molto importante anche condividere questo appello sui social, dirlo a un amico, mandarlo nel gruppo ‘Famiglia’ su Whatsapp. Uniti, stando in casa, possiamo farcela», si legge nella lettera di presentazione della raccolta fondi. Salgono, intanto, a cinque i comuni della Campania per i quali è scattata la quarantena. Dopo il divieto di entrata ed uscita disposto da un’ordinanza della Regione Campania per Ariano Irpino, nell’Avellinese, ieri sera lo stesso provvedimento è stato adottato per altri quattro comuni del Salernitano. Si tratta di Polla, Sala Consilina, Atena Lucana e Caggiano.