Close
Comuni Flegrei Primo Piano

Centri psichiatrici verso la chiusura, appello di 3 sindaci flegrei. Solo Pozzuoli tace

Centri psichiatrici verso la chiusura, appello di 3 sindaci flegrei. Solo Pozzuoli tace
  • Pubblicato14 Aprile 2021

AREA FLEGREA – Appello dei sindaci di Quarto, Bacoli e Monte di Procida contro la chiusura dei centri psichiatrici Dedalo e Iside. In una nota Antonio Sabino, Josi Della Ragione e Peppe Pugliese esprimono preoccupazione per lo stato di salute degli assistiti e per i circa 60 dipendenti che rischiano di rimanere senza lavoro. In calce alla nota non c’è la firma del sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia che per il momento non ha proferito alcuna parola sulla vicenda.

L’ALLARME – «I comuni di Bacoli, Monte di Procida e Quarto hanno appreso con forte preoccupazione la grave situazione creatasi in alcune sedi del Centro Serapide Spa, in particolare, del “Centro Dedalo” che insiste nel territorio di Bacoli e del “Centro Iside”di Licola.» si legge nella nota «Si apprende, infatti, tra l’altro, che da fine marzo il Centro Dedalo non effettua più il servizio semiresidenziale e non è più in funzione il centro di cottura. Tutto ciò desta grave allarme nelle Amministrazioni comunali, nella Comunità ed, in particolare, nelle famiglie degli ospiti dei Centri.»

LE RICHIESTE – «E’ forte l’intento -fanno sapere i tre sindaci- delle Amministrazioni di Bacoli, Monte di Procida e Quarto di difendere la permanenza sul territorio dei centri di riabilitazione dei pazienti psichiatrici nelle modalità in cui si sono svolte sin qui le attività mediche, riabilitative, relazionali in ambienti ampi ed in spazi aperti; esprimere forte preoccupazione per la sorte dei pazienti psichiatrici del territorio per i quali è auspicabile il prosieguo dei processi riabilitativi in spazi ad essi familiari; esprimere ferma volontà di difendere i livelli occupazionali in un periodo storico di gravissima crisi economica, sociale, occupazionale recata dalla pandemia da Covid-19; ribadire con forza la ferma volontà di difendere la permanenza sui territori dei Centri Sanitari e riabilitativi già esistenti evitando ai pazienti fragili ed alle loro famiglie ulteriori sofferenze e difficoltà.»