Close
Primo Piano

Cane torturato e bruciato vivo: la città di Pozzuoli ricorda Spike

Cane torturato e bruciato vivo: la città di Pozzuoli ricorda Spike
  • Pubblicato17 Giugno 2019

POZZUOLI – La città di Pozzuoli non dimentica. A distanza di cinque anni dall’efferata uccisione di Spike, cane torturato e bruciato vivo al Rione Toiano, l’associazione Metaa Liberi Onlus promuove un evento in sua memoria. Sabato 6 luglio, in via Antonino Pio, nei pressi della statua dedicata al ‘quattro zampe’, ci si riunirà per commemorare il molosso. Era il 7 luglio del 2014 quando l’allora ottantunenne padrone di Spike venne a conoscenza dell’atroce morte del suo amico a quattro zampe: il cane fu trovato parzialmente carbonizzato e giacente in un’aiuola in località Toiano.

LA STORIA – Ad accorgersi di Spike – regolarmente registrato all’anagrafe canina regionale e munito di microchip – fu una volontaria locale, Giulia D’Oriano, che gli prestò subito soccorso. Inutili, però, i tentativi di salvataggio del personale veterinario dell’Asl di Marano. Tante le piaghe disseminate sul corpo del povero animale, bruciato vivo e massacrato. Troppo forte il suo strazio. Spike fu ritrovato con gli occhi chiusi: l’acido, cosparso sul suo corpo, lo aveva reso cieco. Il Tribunale di Napoli ha assolto l’unico imputato «perché non è stato provato al di là di ogni dubbio» che fosse lui l’autore della brutale aggressione. Spike non ha ancora avuto giustizia.