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Cancro e dolore: ossigeno ozono, cannabis e terapie integrate

Cancro e dolore: ossigeno ozono, cannabis e terapie integrate
  • Pubblicato7 Novembre 2022

NAPOLI – Ozono, cannabis e terapie integrate nella lotta ai tumori. Tutto questo al centro del convegno che si tiene a Napoli il 12 novembre dalle ore 8.30 all’hotel Ramada (via Galileo Ferraris, 40). Il convegno “Cancro e dolore: ossigeno ozono, cannabis e terapie integrate”, organizzato dalla Fondazione Amor di Pozzuoli, intende accendere un faro sulle enormi potenzialità della terapia ossigeno ozono sul sistema immunitario nel combattere le cellule tumorali.

IL FENOMENO – In Italia si muore di cancro meno rispetto alla media europea (-13% negli uomini e -10% nelle donne). Nel 2021, diminuiscono i decessi per tumori e migliora la sopravvivenza. Dati incoraggianti che non riguardano la Campania che resta una delle regioni col più alto tasso di mortalità. Inquinamento, stile di vita, alimentazione: tanti i fattori che determinano tale triste primato. Migliorare però la vita del malato si può grazie a terapie coadiuvanti come l’ossigeno-ozono. Nei tumori, nel dolore cronico e nelle patologie infiammatorie croniche, la ricerca pre-clinica e alcuni studi hanno dimostrato come i preparati di cannabis, in combinazione con l’ossigeno-ozono terapia, siano di beneficio e sollievo ai degenti. L’obiettivo dell’evento del 12 novembre è di affrontare tali tematiche con esperti del settore e contribuire alla diffusione scientifica di alcune delle esperienze ottenute negli anni dalla Fondazione Amor.

LE RICERCHE – «Associazione di medici volontari che prestano la loro professionalità gratuitamente per sostenere i pazienti cronici e oncologici. L’Amor oggi – chiarisce il presidente Margherita Luongo – porta avanti due ricerche sul glioblastoma e sull’adenocarcinoma del pancreas, studi finanziati grazie alle donazioni. Il nostro obiettivo è continuare la ricerca grazie all’unione di cannabis e ossigeno ozono terapia che riducono sempre più gli effetti collaterali dei chemioterapici, migliorando così qualità della vita dei malati».