Bradisismo, lettera aperta ai sindaci dei comuni flegrei «Rispondete a queste domande»

POZZUOLI – Riceviamo e pubblichiamo dal Coordinamento Comitati e Associazioni per i Campi Flegrei: «L’inizio di questo mese di luglio è stato contraddistinto da tre fatti importanti: la scossa di magnitudo 4.6 del 30 giugno; la conversione in legge del Decreto 7 maggio 2025 n. 65, noto come Decreto Alluvioni e Campi flegrei; l’audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del presidente dell’INGV, Fabio Florindo. La scossa del 30 giugno ha mostrato sia che il fenomeno è ben lungi dal quietarsi, sia la totale impreparazione, ad anni dall’inizio della crisi, delle necessarie strutture di supporto e intervento. Mancano ancora sia hub sia i centri di prima accoglienza, mentre le frane dei costoni tufacei ci fanno capire quanto sia rischiosa la situazione. La conversione del Decreto-legge ha visto respinti tutti gli emendamenti che recepivano le richieste della popolazione flegrea e/o degli stessi sindaci flegrei. Tanto per dirne qualcuna, risultano respinte sia la richiesta di estendere il sismabonus anche all’area flegrea, sia la più che necessaria proroga dei Contributi di Autonoma Sistemazione (CAS) per gli sfrattati di maggio, CAS che scadono a dicembre, senza che finora, a causa delle lentezze burocratiche, nessun lavoro di ristrutturazione sia potuto iniziare. Respinta, inoltre, la richiesta di allargare la platea dei beneficiari dei contributi per la messa in sicurezza anche ai cosiddetti danneggiati. Il neo presidente dell’INGV, fra le altre allarmanti affermazioni sui Campi Flegrei, ha parlato esplicitamente della possibilità di apertura di bocche eruttive con colate piroclastiche, sottolineando come la situazione sia preoccupante, data la crescente magnitudo dei terremoti e l’aumento dei livelli di pressurizzazione del suolo. Domandiamo allora ai sindaci flegrei quali risposte danno a questi tre fatti? Quali misure hanno messo in campo per affrontare le problematiche immediate che ogni forte scossa provoca? A che punto sono gli hub? E le cosiddette aree di attesa strategica? E per i disabili e gli allettati cosa di concreto si è organizzato? Di fronte alla volontà del governo di non soddisfare le richieste degli abitanti flegrei e dei comitati, quale posizione i nostri sindaci assumono? Tanto più che lo stesso governo, proprio il 30 giugno, ha prorogato fino a tutto il 2026 per gli immobili delle sole regioni colpite dal sisma del 2016 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria), il Superbonus del 110%, mentre l’iter di conversione in legge ha confermato la totale insensibilità del Parlamento rispetto ai bisogni concreti dei Campi Flegrei: nemmeno un euro è stato aggiunto ai già esigui fondi previsti per la riqualificazione dell’edilizia privata. Dopo le dichiarazioni del presidente INGV, i nostri sindaci intendono sollecitare chiarimenti agli Enti preposti? Il Coordinamento dei Comitati continuerà a battersi fino a quando i bisogni della popolazione non saranno soddisfatti.»