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BASKET/ Il ricordo: 20 anni fa il Puteoli volava in A/2

BASKET/ Il ricordo: 20 anni fa il Puteoli volava in A/2
  • Pubblicato24 Maggio 2016

serapide pozzuoliPOZZUOLI – Sono trascorsi vent’anni ma è come se il tempo non fosse mai passato. Il 22 maggio del 1996 è una data storica per lo sport puteolano ma in generale dei Campi Flegrei. Già perché venti anni fa la Serapide Pozzuoli del presidente Biagio Lubrano festeggiava la promozione in serie A2. Un avvenimento storico per la squadra cestistica puteolana che per la prima volta nella sua storia entrava nell’olimpo del grande basket di massima serie. Una squadra sapientemente costruita dal general manager Valentino Renzi e dal coach Ninni Gebbia. Un roster in cui il back-court composto da Michele Marino e Leonardo Busca faceva spesso la differenza in mezzo al campo. Appena una stagione prima c’era stata l’eliminazione ad opera della Virtus Ragusa in semifinale play off dopo aver vinto la prima partita nella cittadina iblea di ben 17 lunghezze. Ed è proprio da quella eliminazione che decise di ripartire il presidente Lubrano. La società perfeziona l’acquisto di Andrea Della Valentina e di Busca e da Battipaglia arriva Giovanni Dalla Libera. Poi, ecco l’acquisto in prestito da Udine di Leonardo Conti, con la società flegrea che acquisisce i diritti del play Francesco Gambacorta e del pivot Roberto Tortolini. Completavano il roster David Farinon, il mitico Roberto Nicoletti e un giovanissimo Giuseppe Costantino. In campionato la squadra dimostra subito di voler far sul serio con il secondo posto nella fase di qualificazione alle spalle di Livorno ed un primo posto in quella successiva.

IL RICORDO DEL COACH – E’ solo il preludio alla doppia vittoria in finale ancora una volta contro la Virtus Ragusa: ma questa volta il successo nella cittadina iblea significa la serie A2. «Vincere un campionato penso che sia qualcosa di particolare ma non lo è mai casuale – spiega Ninni Gebbia al giornalista Leonardo Balletta durante il servizio “Memories” -. C’è sempre qualcosa che c’è dietro e in quell’anno c’erano tutti gli ingredienti: l’organizzazione, la struttura, la solidità e il presidente Biagio Lubrano che non si risparmiò su nulla. Poi, c’era Valentino Renzi che era un personaggio di esperienza. Ma anche gli assistenti, i custodi del campo, gli addetti ai lavori perché è tutto questo che secondo me in sinergia sapendo quale è l’obiettivo fa la differenza. E quell’anno a Pozzuoli c’era davvero tutto. Ancora oggi lo ricordo con grande piacere: Pozzuoli mi è rimasta nel cuore».