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Assistenza psichiatrica nel comprensorio flegreo, Borrelli interroga il governatore De Luca

Assistenza psichiatrica nel comprensorio flegreo, Borrelli interroga il governatore De Luca
  • Pubblicato11 Marzo 2022
Francesco Emilio Borrelli

POZZUOLI – Da tempo ormai i familiari dei pazienti con problemi psichici, dello spettro autistico o di riabilitazione, lamentano l’inadeguatezza dei livelli di assistenza erogati dall’Asl Napoli 2 Nord nel comprensorio flegreo-giuglianese. A denunciarlo è il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli che interroga il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, per conoscere, nelle more dell’espletamento della nuova gara, quali provvedimenti intenda adottare l’Azienda Sanitaria per assicurare gli adeguati livelli di assistenza per gli utenti già in carico ai centri Osiride, Iside e Dedalo afferenti al Centro Serapide S.p.A. e quali provvedimenti intenda adottare per garantire i livelli occupazionali e scongiurare il licenziamento di 41 operatori. «Sin dal marzo del 2021 si sono registrate sensibili riduzioni a causa dello scadere dell’appalto dei servizi assistenziali per la gestione della residenzialità e semiresidenzialità psichiatrica affidati al Centra di fisiocinesiterapia Serapide s.p.a. e gestiti attraverso Ie strutture Osiride, Iside e Dedalo; in particolare, si registrava la riduzione del servizio alia sola esecuzione di prestazioni residenziali, con esclusione di quelle semiresidenziali, nonché la limitazione ad un numero di pazienti inferiore rispetto a quelli contrattualmente previsti – si legge nell’interrogazione –  Nel novembre 2021 chiudevano i centri Osiride, Iside e Dedalo, che avevano in carico 142 utenti, di cui 56 residenziali e 80 semi-residenziali, utenti che si sono visti interrompere il loro percorso terapeutico o sono stati dirottati in altre strutture a chilometri di distanza. Uno dei centri dove sono stati indirizzati molti pazienti è quello di Mugnano, dove pero si annuncia una riduzione del personale a decorrere dal 31 marzo prossimo, con prevedibili conseguenze sui livelli di assistenza».