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Architetto nella morsa degli usurai: costretto a cedere soldi e beni per un valore 5 volte superiore al prestito

Architetto nella morsa degli usurai: costretto a cedere soldi e beni per un valore 5 volte superiore al prestito
  • Pubblicato19 Marzo 2015
La vittima costretta a pagare gli usurai con tassi di interesse del 120%
La vittima costretta a cedere beni e soldi di valore 5 volte superiore al prestito

PIANURA – Un professionista in serie difficoltà economiche nel 2011 si era rivolto a un ultrasessantenne (già noto alle forze dell’ordine) per un prestito di 30 mila euro, ma poi era rimasto invischiato nella tela usuraria, tanto da essere costretto a cedere denaro e beni immobili per un valore più di cinque volte superiore al debito contratto. Allo strozzino non era bastato, tant’è che all’inizio di quest’anno per asseriti ulteriori “interessi maturati nel tempo” aveva cominciato a pretendere 500 euro al mese.
Un vortice inarrestabile. Una sequela di richieste con ricatti e minacce ai quali hanno posto fine i Carabinieri della Stazione di Pianura, che hanno tratto in arresto per usura ed estorsione Francesco Quaranta , 69 anni, residente in via comunale Sartania e già noto alle forze dell’ordine e il nipote, Francesco, 22enne. Per concorso nel reato è stata denunciata anche una cittadina russa 47enne.

 

CEDUTI SOLDI E BENI – I militari hanno accertato che il 69enne si era reso responsabile di usura ai danni del professionista, un architetto 36enne, che a fronte di un prestito di 30mila euro nel 2011 era stato costretto con minacce fisiche e verbali a corrispondere denaro per 10 mila euro e a cedere un appartamento e un box auto del valore di circa 150 mila euro. A partire dai primi di Marzo, inoltre, con il supporto del nipote e della 47enne lo strozzino aveva ripreso a chiedere ulteriori pagamenti: interessi maturati dal prestito iniziale, 500 euro al mese per tutto il 2015. I malviventi sono stati bloccati in strada nel corso di un incontro concordato con la vittima del reato per il pagamento di una “rata”. Dopo l’arresto sono stati tradotti nella Casa Circondariale di Poggioreale.