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«Non si entra in pantaloncini» Donna respinta al comune di Bacoli

«Non si entra in pantaloncini» Donna respinta al comune di Bacoli
  • Pubblicato18 Agosto 2025

BACOLI – Vietato entrare in pantaloncini al comune di Bacoli. E’ quanto c’è scritto su un cartello affisso all’ingresso degli uffici comunali che impone un “dress code” ai cittadini. Regole basilari di “bon ton” vigenti da diversi anni anche negli altri comuni flegrei ma che a Bacoli fanno rumore. A sollevare il polverone è stato il consigliere regionale Diego Venanzoni che ha denunciato l’episodio che ha avuto protagonista una donna che, in bermuda, è stata respinta all’ingresso della casa comunale.

LA DENUNCIA – «Quello che è accaduto a Bacoli è inaccettabile. Non si può respingere una cittadina da un ufficio pubblico per un paio di bermuda al ginocchio. Il rispetto del decoro non deve mai trasformarsi in un abuso che umilia le persone. In un Comune che dovrebbe essere la casa di tutti, ci ritroviamo invece davanti a un regolamento medievale che non ha nulla a che fare con il buon senso. Invito l’amministrazione a ritirare immediatamente questo divieto ridicolo e a preoccuparsi piuttosto di garantire servizi efficienti e accoglienza ai cittadini». E’ quanto fa sapere Diego Venanzoni «In piena estate, con temperature che sfiorano i 40 gradi non si può pensare di negare ai cittadini il diritto di accedere ai servizi pubblici per un dettaglio di abbigliamento. Il decoro delle istituzioni si difende con la qualità dei servizi e con la serietà dell’accoglienza, non misurando la lunghezza di un pantalone. Bacoli non ha bisogno di divieti grotteschi, ma di un’amministrazione vicina alle persone e capace di dare risposte concrete ai loro problemi».