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TRAGEDIA POZZUOLI/ Angeli in soccorso della piccola Francesca, medici e piloti si offrono per aiutarla

TRAGEDIA POZZUOLI/ Angeli in soccorso della piccola Francesca, medici e piloti si offrono per aiutarla
  • Pubblicato8 Settembre 2013
Il medico Pietro Internicola durante un volo

POZZUOLI – Si offrono volontari per fornire assistenza medica  in volo alla piccola Francesca, la bimba di 3 anni che necessita di un trasferimento dal Santobono di Napoli al centro neurologico di Lecco, mettendo a  disposizione gratuitamente anche macchinari e farmaci da portare in aereo. Pietro Internicola e Roberto Sorrentino, medici di “Medical Fly” specializzati in voli neonatali per bambini affetti da gravi patologie con aeroambulanze, attraverso il nostro giornale hanno voluto rispondere all’appello di Annalisa Caiazzo, la madre della bambina, dando la loro piena disponibilità.

 

LA SOLIDARIETA’ – «Siamo disposti a fornire assistenza alla piccola Francesca offrendo gratuitamente tutto il personale di condotta ovvero un medico anestesista pediatrico, un infermiere e l’equipaggiamento medico necessario che consiste in medicinali e macchinari utili durante il viaggio in aereo – afferma Pietro Internicola, medico chirurgo specialista in anestesia e rianimazione e uno dei fautori “Medical Fly Child Project”, che ogni giorno consente il trasferimento da un capo all’altro del mondo di neonati e bambini affetti da gravi patologie.  – Inoltre, qualora non dovesse esserci la disponibilità di un aereo militare – aggiunge il medico – abbiamo già contattato un pilota e un copilota i quali, anche  loro, farebbero parte gratuitamente dell’equipaggio mettendo a disposizione un aereo equipaggiato per i bambini di tipo “P.I.C.U.” (Pediatric Intensive Care Unit) per il quale ci sarebbe da affrontare solo i costi vivi». Allo stesso tempo, anche la “RGR 200” del “Gruppo Esposito” che collabora con la “Medical Fly”, ha annunciato di voler mettere a disposizione un’ambulanza per consentire il trasferimento della piccola Francesca dall’ospedale all’aeroporto.

 

I medici Pietro Internicola e Roberto Sorrentino

L’APPELLO DELLA MAMMA DI FRANCESCA  E L’AEREO – Mercoledì scorso Annalisa Caiazzo, la madre della piccola rimasta gravemente ferita nello schianto del pullman volato giù dal viadotto lungo l’A16 Napoli-Canosa a Monteforte Irpino, aveva lanciato un appello per chiedere sostegno economico e mezzi per trasferire la piccola da Napoli a Lecco «Ringrazio i medici del Santobono per quanto hanno fatto finora per Francesca, ma le terapie alle quali è sottoposta non sono sufficienti – aveva affermato la donna – a Lecco mi hanno dato una speranza per Francesca – ma da soli non ce la facciamo, e neanche il Comune di Pozzuoli è in grado di fare fronte alla spesa».  Poi il giorno dopo durante un’intervista rilasciata al nostro giornale, Annalisa Caiazzo aveva raccontato di una telefonata ricevuta dal sindaco di Pozzuoli qualche ora dopo il suo appello «Il sindaco di Pozzuoli si è interessato a noi, ieri mi ha chiamato e mi ha detto che ha risolto il problema dell’aereo –  aveva raccontato la donna – Ringrazio i medici del Santobono per quello che hanno fatto, per aver riportato in vita mia figlia. Stanno girando delle voci false, io non ho mai dichiarato che i medici non mi vogliano mandare a Lecco, ho solo detto che stiamo aspettando la disposizione di un posto letto a Lecco perché mia figlia ha bisogno celermente di cure specialistiche, necessita di riabilitazione presso il centro “La nostra famiglia” di Lecco». Disponibilità di un aereo confermata “ufficiosamente” sabato pomeriggio anche dal sindaco di Pozzuoli attraverso il suo portavoce.

 

Un'ambulanza durante un intervento

IL CALVARIO – Annalisa Caiazzo, 32 anni, casalinga, è una delle sopravvissute al tragico incidente del 28 luglio scorso nel quale ha perso gli zii. Oltre alla figlia Francesca di 3 anni, ricoverata al Santobono di Napoli, quella maledetta sera rimase gravemente ferito anche il marito Gennaro, ora ricoverato in  terapia intensiva al Cardarelli di Napoli. Mentre il primo figlio di 9 anni, anch’egli miracolosamente salvatosi nello schianto di Monteforte, è rimasto traumatizzato dal ricordo di quei tragici momenti. Annalisa, rimasta ferita nell’incidente, dopo essere stata dimessa dall’ospedale “Moscati” di Avellino lo scorso 5 agosto, trascorre le giornate accanto alla figlioletta facendo la spola, giorno e notte, tra il Santobono e il Cardarelli.

 

GENNARO DEL GIUDICE