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QUARTO/ Spari contro l’agenzia di pompe funebri, fu intimidazione?

QUARTO/ Spari contro l’agenzia di pompe funebri, fu intimidazione?
  • Pubblicato29 Aprile 2019

QUARTO – Spari contro la sede di una ditta di onoranze funebri “rea” di essersi associata con una di Quarto, quella che fa capo all’imprenditore del settore Angelo Tarantino. E’ uno dei gravi episodi narrati negli atti dell’inchiesta della Dda di Napoli che vedrà l’inizio del processo il prossimo 6 maggio.

IL CONSORZIO – La ditta presa di mira si trova in provincia di Latina e assieme ad un’altra del casertano si è da poco consorziata con quella di Tarantino. E’ il 19 giugno del 2015 quando l’imprenditore flegreo riceve sul proprio telefonino diverse telefonate e messaggi da parte del titolare della ditta oggetto dell’agguato. Scatta immediatamente la denuncia alle forze dell’ordine, nella quale si sottolinea come l’azienda laziale, in decenni di attività, non abbia mai subito alcun torto. L’ipotesi è dunque formulata da parte dello stesso denunciante: colpire i soci per colpire indirettamente lui e la sua attività.

MANIFESTI STRAPPATI – Inoltre, nello stesso periodo, accade un altro episodio, a quanto pare non isolato. Nel cimitero di Quarto vengono sorprese alcune persone a strappare via i manifesti funebri della ditta dell’imprenditore. E anche questo finisce agli atti. Atti che fanno parte della corposa documentazione che i pm antimafia John Woodcock e Maria Di Mauro hanno raccolto e che, come detto, costituiscono parte del castello accusatorio nei confronti degli imputati accusati anche di associazione di stampo mafioso.