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QUARTO/ Risarcimento record da 1,2 mln per troppa lentezza, il Comune non ci sta

QUARTO/ Risarcimento record da 1,2 mln per troppa lentezza, il Comune non ci sta
  • Pubblicato13 Dicembre 2019

QUARTO – La richiesta di risarcimento record di recente avanzata da alcuni imprenditori nei confronti del Comune, ha scatenato la reazione dell’ente. Via De Nicola ha infatti deciso di appellare la sentenza del Tar dei giorni scorsi che di fatto aveva spalancato le porte alla richiesta di danni da parte di due aziende edili per oltre un milione e 200mila euro.

ANNI PER UN PERMESSO A COSTRUIRE – Il danno sarebbe stato cagionato dagli uffici dell’ente alle prese con una richiesta di permesso a costruire, a quanto pare dilungatasi oltremodo. La vicenda era iniziata nel 2009, quando le due ditte ottengono il benestare per realizzare opere lungo via Seitolla. Nel 2012, però, si decide di costruire 45 appartamenti nell’area individuata anni prima. Occorreva dunque un cambio di destinazione d’uso, ma dal Comune non arriva alcuna risposta. Intanto, vengono regolarmente pagati i diritti di segreteria e depositati gli elaborati grafici delle opere da erigere. Passa altro tempo, ma l’ente resta inerte.

LA VICENDA IN TRIBUNALE – Dopo un primo ed inutile sollecito, gli imprenditori decidono di adire le vie legali. I giudici amministrativi stabiliscono che in caso di ulteriore ritardo da parte del Comune, sarebbe stato nominato un commissario ad acta. Sarà quest’ultimo, soltanto nel 2017 e non senza altre grane, a rilasciare il permesso a costruire, con tanto di firma della convenzione davanti ad un notaio. Ebbene, gli imprenditori hanno calcolato, attraverso una perizia, che il danno subito ammonta a circa 800mila euro per una ditta e 400mila per l’altra.

DIFESA VANA – Inutile il primo tentativo di difesa di via De Nicola, che aveva puntato innanzitutto sulle condizioni delle casse comunali. «La dichiarazione di dissesto non spoglia l’Ente della sua capacità processuale» hanno stabilito i giudici, aggiungendo che gli uffici hanno avuto un «comportamento quanto meno negligente» e sottolineando la «conseguenza diretta del ritardo», quest’ultimo definito addirittura «abnorme». Ed ora si tornerà in tribunale, al Consiglio di Stato, dove il Comune di Quaro farà di tutto per evitare una “mazzata” senza precedenti.