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QUARTO/ Bocciatura del ricorso di Giarrusso: le motivazioni e cosa cambia per le elezioni

QUARTO/ Bocciatura del ricorso di Giarrusso: le motivazioni e cosa cambia per le elezioni
  • Pubblicato19 Maggio 2018

QUARTO – Si riduce sempre di più la possibilità di Massimo Carandente Giarrusso  di partecipare alla prossima competizione elettorale. Il Tar, infatti, ha rigettato il ricorso presentato dal candidato sindaco contro quanto stabilito dalla Sottocommissione elettorale di Pozzuoli-Procida, che sabato scorso – all’atto della presentazione delle liste – aveva escluso la Giarrusso e di conseguenza l’intera coalizione che lo sostiene.

LO SCONTRO IN TRIBUNALE – Tutto verteva attorno ad una sentenza di incandidabilità risalente al gennaio del 2015. La legge in materia prevede che un primo cittadino che sia stato seduto in un consiglio comunale poi sciolto, debba “saltare” il successivo turno elettorale che si svolga nella stessa regione e che riguardi rinnovi degli organi circoscrizionali, comunali, provinciali e regionali. Non potendo partecipare alla tornata del 2015, Giarrusso – secondo la propria difesa – avrebbe saltato il suo turno non partecipando alle elezioni del 2016, quelle che riguardavano 18 Comuni del napoletano. Secondo il Tar, però, le elezioni alle quali non partecipare avrebbero dovuto riguardare il rinnovo del consiglio comunale precedentemente sciolto e cioè Quarto e non altri.

LOTTA CONTRO IL TEMPO – Dunque, a meno di un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, Massimo Giarrusso è fuori dai giochi e con lui ben sei liste collegate con oltre 150 candidati consiglieri. Ed è anche una corsa contro il tempo, considerato che mancano appena tre settimane all’apertura delle urne. Restano in “gara” sei candidati sindaco: Concetta Aprile (con la lista Meetup#Quarto 3.0) Rosa Capuozzo (Coraggio Quarto e Italia in Comune) Gabriele Di Criscio (Insieme per Quarto) Antonio Sabino (Democratici in cammino, Movimento Flegreo e Lista Arcobaleno) Giovanni Santoro (Uniti per Quarto e Idea Quarto) Davide Secone (Un’altra città e Davide Secone Sindaco) A loro intercettare eventualmente l’elettorato che avrebbe votato a favore della coalizione di Giarrusso se non dovesse superare nemmeno l’eventuale scoglio di Palazzo Spada.