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POZZUOLI/ Cento firme per chiedere l’intervento del comune in via Cuma Licola

POZZUOLI/ Cento firme per chiedere l’intervento del comune in via Cuma Licola
  • Pubblicato5 Giugno 2019

POZZUOLI – Buche che si aprono sul manto stradale e rattoppi che saltano dopo le prime piogge, sversamenti illegali di rifiuti, tratti di canale ostruiti dalle sterpaglie, allagamenti e pericoli legati al passaggio dei mezzi pesanti e all’alta velocità. E’ quanto denunciano cento cittadini che hanno sottoscritto e inviato una petizione al sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia e agli assessori all’ambiente e ai lavori pubblici Fiorella Zabatta e Vincenzo Aulitto per chiedere interventi in via Cuma Licola, strada groviera groviera spesso teatro di incidenti e percorsa ogni anno da migliaia di turisti diretti agli Scavi e alla Foresta di Cuma.

LE FIRME – La raccolta firme arriva dopo le innumerevoli segnalazioni da parte di cittadini e comitati locali che attraverso i social da tempo pongono l’indice contro le precarie condizioni dei circa due chilometri di strada, a cui fa da sfondo lo stato di degrado in cui versa l’intera area che si estende da Licola Borgo fino a Cuma. I residenti già nel 2018 protocollarono presso l’Ente comunale di via Tito Livio una richiesta per il rifacimento del manto stradale a cui è seguita, nel tempo, la realizzazione di rattoppi di asfalto che ad oggi non hanno risolto definitivamente il problema. « Il canalone che costeggia la via -scrivono i firmatari- è ormai diventato una discarica a cielo aperto grazie al gesto di cittadini poco inclini a quelle che sono le minime regole di civiltà. Versa in uno stato che è poco decoroso per una città come Pozzuoli a forte attrazione turistica.» si legge nella petizione.

I RIFIUTI – «Inoltre, viste le importanti precipitazioni che si sono susseguite nei giorni scorsi, la persistente presenza di spazzatura nel canalone può essere causa di ostacolo per il normale defluire delle acque nello stesso, con conseguente aumento di rischi di allagamento in zona. -denunciano i cento firmatari- Tra l’altro, come si sa, le discariche sono a forte attrazione di topi e ratti che trovando cumuli di rifiuti e avanzi, proliferano, infatti in zona è stato notato un incremento della presenza di topi. All’altezza delle spalle del Parco Enea, dove la strada si slarga, consentendo così la sosta momentanea delle macchine, vengono quotidianamente avvistati cittadini che si fermano con la propria auto, abbandonano i sacchetti d’immondizia e poi ripartono. In attesa delle soluzioni strutturali che le Autorità Comunali vorranno intraprendere per l’eliminazione del problema, ai fini anche della propria incolumità, chiedono l’installazione di telecamere di videosorveglianza, in associazione ad adeguata cartellonistica, al fine di scoraggiare l’inciviltà e far sì che il canalone di via Cuma Licola non continui ad essere un luogo dove abbandonare la spazzatura. Basta l’installazione di poche telecamere di tipo PTZ adatte a videosorvegliare aree vaste.»

I PERICOLI – «Relativamente alla viabilità e percorribilità -si legge ancora nella petizione- i firmatari segnalano che attualmente in via Cuma Licola, strada extraurbana di esigue dimensioni, con una carreggiata e con doppio senso di marcia, viene consentita la percorribilità a trasporti eccezionali, autocarri, autoarticolati di notevoli dimensioni e adibiti al trasporto di merci pesanti. Il passaggio dei mezzi pesanti fa letteralmente tremare le case (porte, finestre, pavimenti, oggettistica varia), tutto ciò rileva la fragilità della strada con conseguente rischio per la sicurezza degli abitanti nonché continua distruzione del manto stradale Inoltre il limite di velocità ivi presente, 40km/h, dalla maggior parte degli autoveicoli non viene rispettato, assistendo ad atti di vero e proprio bullismo stradale con sorpassi azzardati, mettendo a rischio l’incolumità dei pedoni e degli altri automobilisti. Pertanto, alla luce di quanto su esposto, i firmatari ai fini della propria sicurezza, chiedono: di limitare il transito dei mezzi pesanti ed eccezionali; l’installazione di dossi artificiali, dislocati in vari punti, per evitare che le macchine raggiungano velocità sostenute.»