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Emergenza rifiuti in Campania, nessun sito di stoccaggio a Quarto

Emergenza rifiuti in Campania, nessun sito di stoccaggio a Quarto
  • Pubblicato1 Settembre 2019

QUARTO – Si è conclusa in modo unanime la conferenza dei servizi convocata nei giorni scorsi dalla Regione Campania con la partecipazione della città Metropolitana di Napoli delle province e delle rispettive società provinciali per la raccolta dei rifiuti per affrontare il periodo di un mese di stop per manutenzione del termovalorizzatore di Acerra. La conferenza dei servizi ha condiviso e approvato un programma per fronteggiare il fabbisogno complessivo di 82.000 tonnellate di frazione secca sui base regionale. «A seguito della conferenza di servizi tenutasi in regione Campania, apprendiamo che il Comune di Quarto non sarà interessato da siti di stoccaggio temporaneo. Quest’amministrazione ha seguito fin dal suo insediamento la vicenda, partecipando a tutti i tavoli effettuati, ribadendo a gran voce che il nostro territorio è già stato fortemente penalizzato in passato – fanno sapere il sindaco di Quarto Antonio Sabino e il suo vice Giuseppe Martusciello – . Ma non bisogna cantare vittoria, sicuramente ci saranno delle criticità, ci stiamo preparando per gestirle al meglio e chiediamo alla popolazione di effettuare una separazione dei rifiuti ancora più certosina, abbiamo fronteggiato il problema del conferimento dell’umido che sta attanagliando gran parte dei comuni della provincia anche nostri confinanti. Intensificheremo i controlli sul territorio per stanare cittadini e commercianti non rispettosi dell’ambiente».

I DEPOSITI TEMPORANEI – Grazie alle gare espletate dalle società provinciali, dalla A2a e dalla Regione Campania, spiegano dall’ente regionale, 40.000 tonnellate saranno evacuate fuori Regione nel periodo del fermo del termovalorizzatore. Le restanti 42.000 tonnellate saranno destinate a depositi temporanei per un periodo non superiore a 90 giorni. I depositi temporanei sono distribuiti nelle diverse province, secondo il principio di prossimità. I siti individuati sono Casalduni, Caivano, San Tammaro, Polla, per un quantitativo complessivo pari al 70% del fabbisogno. Per il restante 30% saranno utilizzate aree ubicate all’interno degli stir esistenti in Regione. «È decisamente da escludere qualsiasi rischio di stoccaggio con tempi indefiniti. La programmazione approvata oggi è cosa totalmente diversa da quanto avvenuto in anni passati, nei quali il non governo del ciclo dei rifiuti ha determinato criticità ben note e che intendiamo lasciare completamente alle nostre spalle», afferma all’Ansa il vicepresidente con delega all’ambiente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola.