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Cronaca Primo Piano

«20 euro per un voto» a Pozzuoli l’ombra della corruzione sulle elezioni

«20 euro per un voto» a Pozzuoli l’ombra della corruzione sulle elezioni
  • Pubblicato5 Giugno 2017

POZZUOLI – Voti venduti nelle periferie di Pozzuoli a partire da 20 euro. E’ la denuncia che arriva da un candidato al consiglio comunale a 6 giorni dalle elezioni amministrative. Il fenomeno, a detta di Umberto Mercurio, sarebbe attivo nei quartieri della città e in particolare a Licola Mare e Licola Borgo. «Ci sono in giro persone che offrono soldi per i voti, dai 20 ai 50 euro. Abbiamo avuto conferma da alcuni residenti che hanno ricevuto delle offerte». Parole che confermerebbero un vox populi che spesso si ripete alla vigilia delle tornate elettorali.

IL FENOMENO – La proposta di compravendita dei voti starebbe arrivando da autentici procacciatori in giro per il quartiere. La somma, che oscilla tra i 20 e i 50 euro, verrebbe erogata in due tranche: la prima al momento dell’accordo, durante il quale verrebbero annotati nome, cognome e il seggio del voto dell’elettore; la seconda nelle ore o nei giorni successivi al voto. A fare gola sarebbero i grossi nuclei familiari da cui attingere voti.

LA DENUNCIA – «Dicono alle persone: ti dico io a chi votare, una parte dei soldi te la do subito e l’altra dopo. -prosegue Mercurio- Acquistano i voti in pacchetti: quanti ne siete, sei? allora vi diamo 300 euro. Le mie non sono illazioni, ho parlato con persone che hanno ricevuto materialmente delle offerte. Spero che si faccia luce su quanto sta accadendo, io sono pronto a raccontare tutto anche alle forze dell’ordine». Parole che Umberto Mercurio ha ribadito anche attraverso la propria pagina Facebook con un post in cui ha scritto: “Una vergogna che non si ferma quella della compravendita dei voti che nelle periferie continua imperterrita. Non vendete la dignità e il futuro dei vostri figli per 20 euro”