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QUARTO/ Raid in casa dell’imprenditore testimone al processo: messa a soqquadro senza rubare nulla

QUARTO/ Raid in casa dell’imprenditore testimone al processo: messa a soqquadro senza rubare nulla
  • Pubblicato28 Febbraio 2019

QUARTO – Ha tutto il sapore di un’irruzione a scopo intimidatorio quella avvenuta nell’abitazione privata di Angelo Tarantino, imprenditore attivo nel campo delle onoranze funebri. Ignoti si sono introdotti in casa sua mettendola a soqquadro, ma non portando via nulla, nemmeno banconote messe in bella vista. Secondo quanto ricostruito dallo stesso imprenditore, la porta di ingresso non è stata forzata, ma aperta “di mestiere” probabilmente con una chiave modificata. Una volta nella camera da letto, hanno aperto armadi e cassetti, gettando sul pavimento tutti gli abiti.

GLI OGGETTI DI VALORE – Su uno dei comodini c’erano 300 euro impossibili da non notare, mentre in uno dei cassetti aperti erano conservati diversi orologi, alcuni dei quali di valore. Infine, un salvadanaio, lasciato intonso nonostante sarebbe bastato agitarlo per capire che fosse pieno di monete. Truce, poi, quanto riservato alla cornice con la foto della figlia, rivolta verso il basso. Una volta fatto rientro a casa, intorno alle 23, Tarantino si è subito accorto che qualcosa non quadrava.

LA SCOPERTA – Ad iniziare dalla porta, trovata chiusa ma senza alcuna “mandata” come invece usa fare ogni volta che va via. Inoltre, la luce all’interno delle stanze “visitate” era stata lasciata accesa. Non è la prima volta che l’imprenditore subisce irruzioni del genere, come quella avvenuta tempo fa nella sede di Arco Felice della sua ditta. Tutta la merce esposta fu gettata sul pavimento, ma chi entrò in quell’ufficio non portò via nulla di valore, come soldi e computer. Tra non molto Tarantino dovrà testimoniare in un processo che lo vede tra le parti offese, presunta vittima di atti intimidatori a danno della sua attività.