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POZZUOLI/ «Stazione Gerolomini chiusa ma nessuna alternativa da parte di EAV»

POZZUOLI/ «Stazione Gerolomini chiusa ma nessuna alternativa da parte di EAV»
  • Pubblicato28 Marzo 2025

POZZUOLI – Riceviamo e pubblichiamo: «Dal 17 marzo la stazione della ferrovia Cumana, gestita da EAV, è stata chiusa al pubblico a causa degli ultimi eventi sismici che hanno compromesso la staticità del fabbricato adibito a biglietteria. In pari data, l’azienda scriveva un comunicato sul sito in cui annunciava che erano allo studio soluzioni tecniche alternative per consentire ai numerosi utenti l’accesso in stazione, bypassando la biglietteria. Noi sfortunati e spesso abbonati utenti però, a tutt’oggi e dopo ben dodici giorni, dobbiamo con rammarico constatare che suddetta azienda non ha ancora trovato la soluzione alternativa. Voglio ricordarvi che, fino a qualche mese fa, l’accesso in stazione era possibile sia attraverso la rampa per disabili che prevedeva il passaggio nello stabile oggi inagibile, sia attraverso pochi scalini che portavano direttamente ai binari. Mi rendo conto che poi sono cominciati i lavori di ammodernamento della stazione e spostamento dei binari, tuttavia però trovo davvero assurdo che in dodici giorni i tecnici dell’azienda non siano riusciti a trovare una soluzione alternativa. Voglio ricordare a tutti che i residenti dell’area flegrea stanno già subendo da mesi disagi poichè il 24 dicembre 2024, per effetto della scoperta di una cavità di quasi 5 metri sotto ai binari della Cumana di Pozzuoli, sono state soppresse le fermate di Pozzuoli e Cappuccini. Le navette sostitutive, necessariamente piccole per consentire una maggiore fluidità nel traffico, risultano del tutto insufficienti per i numerosi utenti, in particolar modo nelle ore di punta. Chiedo pertanto di intervenire con immediatezza per garantire la riapertura della stazione di Gerolomini, al fine di consentire il diritto alla mobilità ed un lento e graduale ritorno alla serenità di una comunità scossa (non trovo termine più adeguato) da altre situazioni tristemente note» (Ciro L.)