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POZZUOLI/ Scavi clandestini alla ricerca di reperti: i proprietari negano, i giudici li snobbano

POZZUOLI/ Scavi clandestini alla ricerca di reperti: i proprietari negano, i giudici li snobbano
  • Pubblicato20 Marzo 2015

di Alessandro Napolitano

La necropoli di San Vito
La necropoli di San Vito

POZZUOLI – Hanno cercato in tutti i modi di negare l’evidenza: scavi clandestini sul loro terreno in prossimità di antichissimi reperti archeologici. Fino a chiedere la cancellazione del vincolo sull’area. Ma i giudici glielo hanno negato, ed ora quel terreno resta di interesse pubblico.

SCAVI NON AUTORIZZATI – La vicenda ha come teatro una delle aree archeologiche più importanti della città, la necropoli di San Vito. Qui una famiglia era in possesso di un appezzamento di terreno. Ma a quanto pare qualcuno ne aveva approfittato per ricavarne qualcosa di molto prezioso. Attraverso scavi non autorizzati ma non troppo segreti. Tanto che una segnalazione anonima aveva allertato la Soprintendenza Speciale Per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei.

SOPRALLUOGO DEI CARABINIERI – Era l’ottobre del 2009 quando la notizia arriva anche ai carabinieri. Che effettuano un primo sopralluogo, seguito poi da una seconda “visita” assieme ai proprietari e al loro legale di fiducia. Emergerà che su quel terreno erano stati «praticati numerosi scavi» che hanno «portato alla luce antiche strutture voltate probabilmente a carattere funerario». Singolare quanto avevano affermato i proprietari per ottenere la cancellazione del vincolo, affermando che la presenza di resti archeologici era soltanto presunta e probabile.

INTERESSE ARCHEOLOGICO – L’anno dopo la Soprintendenza decide per vincolare il terreno, considerando «l’interesse archeologico dell’area, in cui sono identificabili resti di edifici legati allo sviluppo delle necropoli, lungo la via Campana, dell’antica città di Puteoli, spesso rappresentati da strutture voltate, contenenti camere ipogee a destinazione funeraria».