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POZZUOLI/ Prometteva lavoro in fabbrica in cambio di soldi, arrestato dopo un folle inseguimento

POZZUOLI/ Prometteva lavoro in fabbrica in cambio di soldi, arrestato dopo un folle inseguimento
  • Pubblicato15 Aprile 2014

di Gennaro Del Giudice

Cattura-15
Giovani Compagnone finge un ferimento durante il servizio di “Striscia la Notizia

POZZUOLI – Nemmeno le telecamere di “Striscia la Notizia” avevano fermato Giovanni Compagnone, 44 enne residente a Pozzuoli, smascherato dal tg satirico mentre prometteva lavoro in cambio di soldi. Da quel giorno (era il 5 marzo), infatti, ha continuato a truffare giovani disoccupati, promettendo loro un impiego all’interno di una nota fabbrica di Pozzuoli in cambio di cifre che si aggiravano tra i 10 mila e i 15 mila euro. Un’attività illecita che ha conosciuto il suo epilogo nella serata di ieri (lunedì 14 aprile) quando la Polizia lo ha arrestato dopo un folle inseguimento. Giovanni Compagnone per sfuggire alla cattura ha anche preso in ostaggio una vittima” Adesso tu muori insieme a me” ha detto il 44enne a una donna, dalla quale si stava facendo consegnare dei soldi, dopo che i poliziotti, appostati in zona, gli avevano intimato l’alt. Compagnone è stato arrestato dai poliziotti del Commissariato “San Paolo” per essersi reso responsabile del reato di truffa, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale.

 

Posti di lavoro in cambio di soldi a Pozzuoli
Compagnone chiedeva tra i 5mila e i 15 mila euro alle vittime

RICONOSCIUTO DALLE VITTIME – I fatti risalgono allo scorso 5 marzo quando, a seguito di un servizio televisivo di “Striscia la notizia”, iniziò l’attività investigativa dei poliziotti alla ricerca di un uomo che, in compagnia di un complice, in cambio di denaro prometteva alle ignare vittime assunzioni lavorative. Andato in onda il servizio, qualche giorno fa, alcune vittime del truffatore, riconoscendolo, hanno richiesto aiuto alla Polizia denunciando l’accaduto.

 

TELEFONATA DAVANTI ALLA POLIZIA – Pertanto, ieri sera, una delle vittime, una donna, che riconoscendo l’uomo aveva già formalizzato una prima denuncia di truffa due giorni fa, mentre si trovava al Commissariato di Polizia, per formalizzare il seguito della denuncia avendo avuto un’ulteriore richiesta di denaro per recuperare la somma di 10.000 euro dal truffatore, ha ricevuto una telefonata dal Compagnone.

 

COMPAGNONE CADUTO IN TRAPPOLA – In quella circostanza, a mò di trappola, la donna d’accordo con i poliziotti, concorda con l’uomo un appuntamento per consegnargli altri 250 euro, che sarebbero serviti al 44enne per recarsi verosimilmente in un’altra città per recuperare i 10.000 euro che “a suo dire” avrebbe quindi restituito alla vittima. Fissato  l’appuntamento nei pressi dell’ aeroporto di Capodichino, la donna è giunta sul posto a bordo della sua auto mentre i poliziotti in appostamento, hanno atteso il momento per intervenire e bloccarlo. La donna è scesa dalla sua auto, ha portato con sé la somma di 250 euro, è salita nell’auto della vittima e gli ha consegnato il denaro.

 

LA FOLLE FUGA CON OSTAGGIO – Immediatamente gli agenti alla guida di una delle due “auto civetta” si sono avvicinati al truffatore, intimandogli l’ “Alt Polizia”. Lo stesso, noncurante dell’obbligo impostogli, è partito a tutta velocità tentando di speronare l’auto dei poliziotti e, con la vittima ancora a bordo, ha imboccato la tangenziale in direzione Fuorigrotta. Dopo un folle inseguimento durante il quale, una poliziotta è riuscita a rimanere telefonicamente in contatto con la vittima, agitata e impaurita per le minacce del 44enne che continuava ad urlare: “ Adesso tu muori insieme a me”, gli agenti hanno bloccato il truffatore nei pressi della galleria di Capodimonte dove lo stesso, dopo aver tentato di speronare nuovamente le due auto della Polizia  ed i due poliziotti a bordo di moto, ha concluso la corsa urtando contro il guard-rail. Gli agenti,  hanno quindi raggiunto l’uomo che, dopo l’ennesimo tentativo di sfuggire all’ arresto fuggendo a piedi, è stato bloccato. La somma di 250 euro è stata recuperata e consegnata alla vittima. Per l’ uomo si sono aperte le porte del carcere di Poggioreale. Intanto proseguono le indagini al fine di accertare ulteriori vittime del truffatore.

 

SCOPERTO DA “STRISCIA LA NOTIZIA” – Giovanni Compagnone lo scorso 5 marzo era caduto nel “tranello” dell’inviato di “Striscia la Notizia” Luca Abete, Ripreso dalle telecamere mentre, seduto in un bar di Fuorigrotta, chiedeva 10mila euro alla vittima di turno in cambio di un posto di lavoro per il marito disoccupato. Alla donna il puteolano “garantiva” un posto di lavoro a tempo indeterminato in un’azienda quotata in borsa e uno stipendio di 1500-1600 euro. L’uomo, scoperto e incalzato da Luca Abete, ad un certo punto scappò in strada fingendo un ferimento dopo una finta caduta. Soccorso dai sanitari del 118 all’esterno dello stadio “San Paolo” di Napoli fu trasportato in ospedale ma subito dimesso. Ad attenderlo, fuori al nosocomio napoletano, una volante della Polizia che lo ha condusse in Questura.