Close
Notizie flash Primo Piano

POZZUOLI/ Habemus rimpasto: Figliolia nomina 4 nuovi assessori. Ma mancano le deleghe

POZZUOLI/ Habemus rimpasto: Figliolia nomina 4 nuovi assessori. Ma mancano le deleghe
  • Pubblicato10 Dicembre 2015

Figliolia (24)POZZUOLI – Ci sono i nomi, le parti politiche confermano, il sindaco dà l’ok, mancano i decreti con le deleghe e gli assessori uscenti non vengono avvisati. Ma il rimpasto è fatto. Figliolia “manda a casa” l’assessore all’istruzione Alfonso Trincone, l’assessore al bilancio Teresa Stellato e sostituisce i dimissionari Carlo Morra (commercio) e Franco Fumo (cultura).

Paolo Ismeno
Paolo Ismeno

I NUOVI ASSESSORI – Al loro posto entrano in Giunta il commercialista Paolo Ismeno (in quota Partito Democratico) a cui andrà la delega al Bilancio, la vice presidente della commissione pari opportunità Luisa De Simone (in quota SEL gruppo Luongo-Marchetti) a cui dovrebbero andare le Politiche Sociali, Livia De Simone (in quota Verdi) e il gallerista Alfonso Artiaco (in quota Figliolia-Fenocchio), appena 3 anni e mezzo fa a capo di una “cordata” politica che doveva contrastare la candidatura tris di Figliolia, a cui dovrebbe andare la delega alla Cultura. Le quattro nomine non sono state ancora ufficializzate e lo saranno solo dopo la firma dei decreti.

luisa de simone
Luisa De Simone

GIALLO – Intanto in serata l’assessore Teresa Stellato ha avuto un incontro con Figliolia e rispondendo al nostro giornale ha ribadito che “ci sono iniziative da portare avanti, che sabato presenzierà un evento insieme al sindaco e che c’è una Giunta da fare”. Siamo di fronte a un colpo di scena dell’ultima ora? Un dietrofront di Figliolia che non ha ancora comunicato nulla agli assessori uscenti (come conferma anche l’altro membro di Giunta Alfonso Trincone)? L’unica certezza è che ci sono quattro nuovi assessori ma restano in carica quelli che dovrebbero essere gli uscenti (eccetto il dimissionario Morra).

Alfonso Artiaco con accanto l'ex sindaco Agostino Magliulo
Alfonso Artiaco con accanto l’ex sindaco Agostino Magliulo

LA NOMINA CLAMOROSA – «Affido a questa lettera il compito di manifestarti l’inopportunità di una ennesima tua ricandidatura» scriveva nel 10 febbraio del 2012 Alfonso Artiaco. Una lettera di commiato all’indomani dell’incontro-scontro all’interno del direttivo del PD, una missiva forte indirizzata a Vincenzo Figliolia, a tutti i componenti del direttivo del PD di Pozzuoli, al segretario regionale e al commissario provinciale attraverso la quale rassegnava in modo irrevocabile le proprie dimissioni dalla commissione trattante e dall’esecutivo. Il motivo era la candidatura di Vincenzo Figliolia a sindaco della città, a cui Artiaco si era ribellato a tal punto a mettere in campo una coalizione anti-Figliolia che il nostro giornale ribattezzò “Quarto Polo”. «La mia decisione di candidarmi scaturisce dalla necessità di offrire alla comunità puteolana una via d’uscita dall’impaludamento al quale siamo giunti ed è giunta la politica dei partiti a Pozzuoli, circostanza dimostrata dallo scioglimento di ben tre consigli comunali a partire dal 2004» affermava Alfonso Artiaco il 26 marzo del 2012 davanti ai suoi amici di coalizione dell’allora PDL Pino Dardano, Antonio Buonaiuto, Andrea Ferro, Mario Cutolo, Tito Fenocchio (all’epoca braccio destro di Magliulo). Tutto questo primo del clamoroso dietrofront arrivato pochi giorni dopo l’ufficializzazione della sua candidatura a sindaco e sul quale sono state montate storie e leggende.

LA NUOVA GIUNTA – Con questi 4 nomi Figliolia mette in campo la squadra per le prossime elezioni. Dopo aver portato dalla sua parte il rivale Fenocchio, mettendo a tacere l’unica voce di dissenso all’interno dell’opposizione, con la nomina dell’assessore in quota Verdi si assicura il sostegno di Tozzi e Orsi che dovrebbero garantirgli in due oltre 1.500 voti; spegne ogni velleità politica di Alfonso Artiaco; compatta il Partito Democratico con la nomina di Ismeno, appartenente all’ala “Civatiana” del partito; infine tiene dalla sua parte l’altra metà di SEL a cui spettava la sostituzione del dimissionario Carlo Morra.