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POZZUOLI/ Gioielli, Rolex e pistole: le “passioni” della “Bonnie” che svaligiò “Dionisio”

POZZUOLI/ Gioielli, Rolex e pistole: le “passioni” della “Bonnie” che svaligiò “Dionisio”
  • Pubblicato14 Giugno 2014

di Gennaro Del Giudice

Una foto postata sul profilo "Facebook" della donna
Una foto postata sul profilo “Facebook” della donna

POZZUOLI – Gioielli, Rolex e pistole. Queste le “passioni” della 27enne Emanuela Genova, la “Bonnie” della coppia che insieme a un terzo complice svaligiò la gioielleria “Dionisio” di Arco Felice il 28 ottobre scorso. La donna, incastrata dalle scarpe con tacchi vertiginosi indossati durante la rapina, ha dato sfoggio delle sue “passioni” attraverso la propria pagina Facebook. Nei suoi album, infatti, la 27enne di Qualiano posta varie foto con una pistola (probabilmente giocattolo) tenuta sulle gambe e mentre si trova all’ingresso di una gioielleria davanti al marchio della prestigiosa e preziosa marca di orologi Rolex. Tutto indossando una mise dai colori sgargianti a appariscenti e con scarpe dai tacchi vertiginosi, proprio come quelli che indossava il giorno della rapina. La donna da mercoledì è rinchiusa in carcere dopo l’arresto da parte dei carabinieri della Nucleo Operativo della Compagnia di Giugliano che l’hanno presa all’alba di mercoledì in seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare nei suo confronti.

 

IL COLPO – Emanuela Genova, insieme al “Clyde” di turno Agostino Vallefuoco, 23enne di Giugliano consegnatosi nel carcere di Cassino giovedì mattina,  con l’aiuto di un terzo complice, il 19enne di Villaricca Gennaro De Stasio, lo scorso 28 ottobre partecipò alla rapina ai danni della gioielleria “Dionisio” di Arco Felice che fruttò un bottino di 150 mila euro tra gioielli e orologi. I tre furono ripresi dalle telecamere di sorveglianza del negozio e incastrati grazie a due particolari su tutti: i tacchi alti delle scarpe indossate proprio da Emanuela Genova e le scarpe marca “Adidas” di Agostino Vallefuoco, entrambe ritrovate dai carabinieri nelle loro abitazioni e sequestrate, come ulteriore riscontro, dopo il riconoscimento da parte della vittima. Quel giorno nella gioielleria entrarono prima Agostino Vallefuoco e la ragazza, Emanuela Genova i quali, fingendosi clienti, dissero al titolare di voler comprare un anello e un bracciale. A quel punto il gioielliere aprì la cassaforte mostrando sul bancone i rotoli con i preziosi. Poi la ragazza, fingendo di aver dimenticato il telefonino, chiese di poter uscire. Pochi istanti e dopo l’apertura della porta di sicurezza fece irruzione il 19enne Gennaro De Stasio che insieme a Vallefuoco ripulì la gioielleria mentre la donna faceva perdere le proprie tracce.