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LO SCEMPIO/ I senzatetto “scelgono” ancora Piazza a Mare: a dormire tra rifiuti e cattivi odori – LE FOTO

LO SCEMPIO/ I senzatetto “scelgono” ancora Piazza a Mare: a dormire tra rifiuti e cattivi odori – LE FOTO
  • Pubblicato2 Settembre 2014
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I rifugi di fortuna dei vagabondi a Piazza a Mare

di Alessandro Napolitano
POZZUOLI – Posti letto ricavati nei depositi al di sotto di Piazza a Mare, tra odori nauseabondi e sporcizia ovunque. Sono quelli che alcuni senzatetto starebbero utilizzando da diverso tempo in mancanza di un posto migliore dove andare a dormire. I locali, nei quali è possibile accedere da una delle tre porte in metallo priva di lucchetto, sono dei veri e propri tuguri. All’esterno escrementi di animali e puzza di urina; all’interno solo alcune reti metalliche sulle quali i clochard hanno poggiato coperte e lenzuola oramai luride. Il tutto a pochi passi dalle corsie per gli imbarchi per le isole del Golfo. Le stesse che nelle scorse settimane sono state letteralmente prese d’assalto da migliaia di turisti.

UN LUOGO FREQUENTATO – Impossibile stabilire da quanto tempo i depositi di proprietà del Comune siano stati trasformati in ricoveri di fortuna dai senzatetto. Lo scorso marzo la zona fu sgomberata e ripulita ma a quanto pare la bonifica è durata solo pochi mesi. Di certo non si tratta di una zona isolata della città, bensì del porto. Vero crocevia non solo per i turisti, ma anche per gli stessi puteolani. Appena un anno fa la “scoperta” di un altro ricovero di fortuna, in quel caso all’interno dell’ecomostro nei pressi di “Vicienzo a Mare”, sul lungomare di via Napoli. Almeno una decina gli stranieri, tutti provenienti dall’Europa dell’Est, che non avevano trovato di meglio. 7

VIVERE TRA RIFIUTI E PUZZA – Con meno di cinque euro al giorno vivevano tra rifiuti e polvere. Ricavando anche cucine e stanze private al di sotto dello scheletro di cemento che da decenni deturpa il panorama di Pozzuoli. La cittadina flegrea, dunque, sempre più meta per i disperati in arrivo principalmente da Romania e Ucraina. Un “fenomeno” fino a pochissimi anni fa del tutto sconosciuto da queste parti.

LE FOTO

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