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Cronaca Primo Piano

La longa manus della camorra sul mercato di Pozzuoli: arrestati 3 estorsori dei clan Cerrone e Ferro – LE FOTO

La longa manus della camorra sul mercato di Pozzuoli: arrestati 3 estorsori dei clan Cerrone e Ferro – LE FOTO
  • Pubblicato3 Dicembre 2019
Fabio Cerrone

POZZUOLI/QUARTO – Pizzo a piccoli imprenditori e perfino ai dipendenti del mercato della frutta di Pozzuoli. La longa manus della camorra si muoveva attraverso le nuove leve dei clan Ferro e Cerrone, “costole” dello storico cartello dei Longobardi-Beneduce. Tre gli estorsori arrestati: Fabio Cerrone, 34 anni, di Quarto, nipote del boss ergastolano Salvatore Cerrone detto “Totore ‘o biondo” e ritenuto un “emergente” nello scenario camorristico flegreo sull’asse Monterusciello-Quarto; Enrico Gennaro Iovine, 29 anni, anch’egli di Quarto; e Marco Izzo, 31 anni, di Licola mare, vicino al clan dei fratelli Ferro.

Marco Izzo

LE ESTORSIONI – Nel mirino di Cerrone e Iovine erano finiti il titolare di un box frutta e alcuni dipendenti comunali addetti alla vigilanza nel mercato orto-frutticolo di Pozzuoli. Nel primo caso i due si erano attivati per il recupero credito della somma di 100mila euro e la contestuale richiesta di “pizzo” per il sostentamento degli affiliati detenuti in carcere di ulteriori 5mila euro; mentre ai vigilantes  avevano richiesto una imprecisata somma di denaro.

SOLDI PER GLI AMICI – Stesse modalità adottate da Izzo, che ad aprile scorso aveva chiesto soldi per il “regalo di Pasqua” al titolare di una sala giochi di Pozzuoli una somma di diverse migliaia di euro. L’imprenditore in questa occasione ha avuto il coraggio di denunciare la vicenda ai carabinieri facendo scattare le indagini che hanno portato all’arresto del 31enne, già noto alle cronache per rapina e per il linciaggio subito dai fratelli Ferro durante un summit di camorra.

L’INCHIESTA – Coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli insieme ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e della Compagnia di Pozzuoli l’indagine è partita dopo le denunce delle vittime che hanno permesso di far scattare le tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP presso il Tribunale per i reati, a vario titolo, di tentata estorsione. I tre sono stati richiusi nel carcere di Poggioreale.