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La camorra di Pozzuoli alla sbarra: parte il maxi processo “Iron Men” – LE FOTO

La camorra di Pozzuoli alla sbarra: parte il maxi processo “Iron Men” – LE FOTO
  • Pubblicato17 Giugno 2017

POZZUOLI – Quarantasei imputati, tre gruppi camorristici che hanno agito sotto il cartello dei “Longobardi-Beneduce”, la storia della camorra puteolana tra il 2010 e il 2015 al maxi processo “Iron Men”. La prima udienza è stata fissata per il 18 settembre prossimo nell’aula bunker del carcere di Poggioreale. Alla sbarra capi e gregari dei gruppi criminali capeggiati dai fratelli Antonio e Andrea Ferro, Nicola Palumbo “faccia abbuffata” e del pentito Napoleone Del Sole. Associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione ai danni di imprenditori e commercianti, armi e traffico di stupefacenti e gestione delle piazze di spaccio. Queste tra le numerose accuse a cui, a vario titolo, dovranno rispondere le 46 persone arrestate all’alba del 29 novembre dai carabinieri della Compagnia di Pozzuoli.

I NOMI – Alla sbarra: Ferro Antonio, Ferro Andrea, Gargiulo Biagio (alias Biagio ‘o falegname), Scognamiglio Diego (alias Panettone e ‘o chiatto), Carnevale Gennaro  (alias Tubettiello), Russo Mario (alias Marittiello ‘o pilota), Cozzolino Paolo (alias Paoletto), Salvati Luca (alias Lucchetto), Aprea Pio (alias Piariello), Dello Iacolo Pasquale, Mele Antonio (alias ‘o Campagnuolo), Cavaliere Gennaro (alias ‘o Lupo), Troise Gustavo, Beneduce Massimiliano, Beneduce Marco, Illiano Domenico (alias ‘o Malacarne), Illiano Strato (alias Ninotto), Cavaliere Franco (alias Checco), Palumbo Nicola (alias Faccia abbuffata), Campanile Gaetano (alias Ninuccio ‘e Pisciachiara), Iannone Alessandro (alias Nas ‘e cane), Palumbo Giuliano, Carotenuto Giuseppe (alias Pinuccio ‘a ricotta), Capasso Angelo, Loffredo Biagio (alias Fiet ‘e cazzetta), De Felice Giovanni, Reazione Umberto, Lucignano Filippo, Spinelli Mario, Nizzolini Antonio (alias Ricchitella), Trincone Giuseppe (alias Pepp ‘o licc), Barletta Tommaso (alias Pappagone), Di Bonito Alfonso  (alias ‘o Nano), Barretta Marco Massimiliano, Barile Salvatore
Trincone Salvatore (alias Totore ‘o licc), Vallozzi Nicola (alias ‘o stuort), Loffredo Francesco (alias Checco fiet ‘e cazzetta), De Simone Alberto, Amirante Giovanni, Romano Francesco (alias Checcotto), Stellato Salvatore, Andreozzi Francesco, Sorce Salvatore, Nitti Valerio,
Gaudino Gennaro.

LA MALAVITA – Tre gruppi nati dopo la maxi operazione “Penelope” del 2010 che lasciò per qualche mese un “vuoto” criminale sul territorio puteolano. Poi la riorganizzazione avviata dai fratelli Ferro, nipote del boss Gaetano Beneduce. Antonio e Andrea Ferro dominavano la scena fino al 2014 quando a loro si contrapponeva (dopo la sua scarcerazione) Nicola Palumbo “Faccia abbuffata”, vicino a Longobardi ed esponente dell’ala quartese. Tra i due gruppi veniva sancita una sorta di pace per la gestione del traffico di droga, estorsioni anche ai parcheggiatori abusivi, ai mercatini rionali, l’imposizione dei videopoker, fino alla nascita di un nuovo gruppo capeggiato dall’attuale collaboratore di giustizia Napoleone Del Sole a capo della violenta banda di “cani sciolti” che ruppe gli equilibri esistenti. “Sgarri” che portarono Faccia abbuffata ad emettere una vera e propria sentenza di morte: Napoleone e i suoi uomini “dovevano morire”. Ma non ci fu tempo: pochi mesi dopo, nell’ottobre del 2015, il collaboratore di giustizia e 6 suoi affiliati furono arrestati.

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