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Discarica al Castagnaro: cosa hanno fatto Quarto e Pozzuoli per scongiurare il pericolo?

Discarica al Castagnaro: cosa hanno fatto Quarto e Pozzuoli per scongiurare il pericolo?
  • Pubblicato30 Gennaio 2012
L'area del Castagnaro dove sono state individuate le cave

POZZUOLI/QUARTO –  Come già accaduto per “Cava Spinelli” l’individuazione del “Castagnaro” per la creazione di una nuova discarica per i rifiuti sta alimentando aspre polemiche. E molteplici interrogativi: è necessaria una nuova discarica? Cosa si è fatto per evitare che nascessero nuove discariche?

IL RUOLO DELLA DISCARICA – Pochi sistemi di raccolta e smaltimento rifiuti non prevedono una discarica, che sia il luogo definitivo dove si conservano i rifiuti o un sito si stoccaggio precedente all’incenerimento o per altra trasformazione: la maggior parte dei cicli non può far a meno di un luogo dove stazionino per lunghi e brevi periodi i rifiuti. Un sistema che ricicla il 100% dei rifiuti (ad esempio Vedelago) può fare a meno di discariche. Diversamente ci sarà sempre bisogno di un sito dove sistemare il non riciclato. Ma per un sistema come quello previsto in Campania, che prevede l’incenerimento di buona parte dei rifiuti raccolti, la “discarica” o sito di stoccaggio costituisce un elemento essenziale.

Un cartello che nei periodi di crisi invitava alla "differenziata"

PIU’ DIFFERENZIATA E MENO DISCARICHE – Nelle discariche i rifiuti stazionano prima di essere inceneriti: più si differenzia la raccolta, meno rifiuti vengono bruciati e meno spazio occorre per il loro stoccaggio; mentre più velocemente si bruciano i rifiuti e meno tempo stazionano in “discarica”. A Napoli e Provincia il problema purtroppo è duplice: la raccolta differenziata stenta a partire in maniera strutturata ed efficace e l’impianto di incenerimento rifiuti di Acerra funziona a rilento. Pertanto, la nascita di nuove “discariche” è inevitabile.

DIFFERENZIATA A QUARTO E A POZZUOLI – In questo scenario cosa hanno fatto i comuni di Quarto e Pozzuoli (comuni coinvolti dalla nuova discarica) per evitare la nascita della discarica? Non potendo intervenire sul funzionamento del termovalorizzatore di Acerra il loro apporto alla “causa rifiuti” è tutta nella quantità di differenziata raccolta. Pozzuoli e Quarto dati alla mano tutto sono tutto tranne che comuni virtuosi in tema di raccolta differenziata. Pozzuoli nel 2011 ha differenziato il 28% dei suoi rifiuti, aumentando del 5% il dato dell’anno precedente. Ben lontani quindi dalle percentuali previste per evitare sanzioni. Ad onor del vero va annotato che negli ultimi mesi del 2011 si è andati sempre oltre il 35%, una cifra meno mortificante della media annuale, e che fa sperare in una crescita nel 2012, ma ancora lontana da standard accettabili. Se Pozzuoli differenzia poco ancora peggio fa Quarto: i dati 2011 parlano di una raccolta differenziata al 15% in crescita del solo del 5% rispetto al dato dell’anno precedente. Questo secondo quanto riportato dal sito di Microambiente.

BENE BACOLI E MONTE DI PROCIDA – Con queste percentuali i comuni di Quarto e Pozzuoli non partecipano al processo visrtuoso che può abbattere il numero di discariche presenti sul territorio napoletano, come ad esempio fanno Bacoli dove nel secondo semestre del 2011 si è arrivati al 77% di differenziata contro il 9% dell’anno precedente; e a Monte di Procida, comune da qualche anno virtuoso in tema di differenziata e che nel 2011 ha riciclato il 66% dei propri rifiuti. Se Quarto e Pozzuoli avessero raggiunto le percentuali di Bacoli e Monte di Procida non si sarebbe scongiurato il problema di una nuova discarica ma forse avrebbero avuto una voce più forte nel ribellarsi.

ANGELO GRECO
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