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CALCIO/ Puteolana 1902: un fallimento totale!

CALCIO/ Puteolana 1902: un fallimento totale!
  • Pubblicato14 Maggio 2015

di Angelo Greco

Il presidente Gennaro Capuano
Il presidente Gennaro Capuano

POZZUOLI – Fallimento totale: è questo il bilancio della stagione della Puteolana 1902. “I bilanci si fanno a fine stagione” è una delle massime del calcio. Che si parli di serie A o di tornei amatoriali, si aspetta sempre la fine dei tornei per tirare le somme. E ora è tempo di dire le cose chiaramente, ma soprattutto interrogarsi sui motivi di un fallimento che mortifica soprattutto i tifosi.

 

STORIA DI UN FALLIMENTO – Si può retrocedere, i fallimenti di una stagione fanno parte del mondo dello sport ma ciò che quest’anno i tifosi hanno dovuto vivere è un insulto alla passione. Una lunga telenovelas estiva: iscrizione si, iscrizione no, il “Progetto Sofia”, l’arrivo del socio Lippiello, il titolo che va a Torre del Greco e chi più ne ha più ne metta. Fino ad arrivare alla garanzia dei 120 mila euro di sponsor dal Comune di Pozzuoli. Iscritta la squadra le polemiche non sono termite, il presidente Capuano già a termine della prima gara di campionato ha iniziato a lamentare il mancato arrivo degli sponsor promessi, fino a rassegnare le dimissioni il giorno prima della “chiusura delle liste a dicembre”. Dimissioni poi rientrate nuovamente alle prime garanzie concrete. Le “promesse” si sono concretizzate (per modo di dire) solo in parte e a gennaio si è provato ad allestire una squadra “decente”, i risultati sportivi poi sono sotto gli occhi di tutti ed è inutile rielencarli. A vincere quest’anno sono stai solo i tifosi che sono non hanno mai abbandonato la squadra anche dopo i 7 gol di Andria e lo 0 – 4 con la Scafatese.

 

UNA MORTE ANNUNCIATA? – Poteva andare diversamente? Chi ha sbagliato?, Il voler salvare a tutti i costi il titolo di serie D è stato solo un accanimento terapeutico, non sarebbero bastati i 120 mila euro diceva Capuano in una recente conferenza stampa. Ma ammesso che fosse arrivata la tanto agognata salvezza cosa cambiava? Praticamente nulla, a queste condizioni un futuro non ci può mai essere, la programmazione va avanti di mese in mese, “arriviamo a dicembre poi si vede”, “iniziamo a salvarci poi vediamo” sono i ritornelli che hanno accompagnato la stagione del fallimento calcistico. Le promesse (mantenute o meno) dal Comune di Pozzuoli sono state come morfina per un malato terminale, non si è voluto staccare la spina pur sapendo che il destino era segnato. Un anno buttato, che poteva essere utile per ripartire da dietro e programmare, tre anni di “Internapoli Puteolana” e mai si è potuto o voluto programmare. Un anno buttato anche per l’amministrazione che magari avrebbe potuto investire questi sforzi diversamente.

 

LA PROGRAMMAZIONE – Ora a detta di molti il “nodo gordiano” è l’affidamento del Conte, “senza l’affidamento dello stadio non si può fare calcio” è il nuovo slogan. Prendere il Conte oggi è un investimento importante, in città si è in grado di affrontare la “spesa Conte” e l’allestimento di una società vera? O siamo ancora a “prendiamo lo stadio poi arrivano i soci”? Se si vogliono scansare umiliazioni come quelle subite quest’anno la parola programmazione deve essere l’unico vero slogan, un concetto che deve essere anche chiaro all’amministrazione che deve premiare i “progetti” e non i simboli, specialmente se questi simboli sono scatole vuote.